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"Franca, vigghia! pi mia Franca, vigghia"





La cittadina è situata al centro della Valle dell'Alcantara, a Nord dell'Etna, sulla riva sinistra del fiume Alcantara. Il suo territorio è solcato dal fiume S. Paolo e dal torrente Zavianni, ambedue affluenti dell'Alcantara. Francavilla vanta origini antichissime. Le testimonianze ci sono date dal ritrovamento nel 1979 di alcuni reperti archeologici presso Contrada di "Pianu Maccu" e "Fanterilli" che vengono custoditi nel museo di Siracusa. Questi reperti, risalenti al V sec. a.C.,dimostrano la presenza dei Calcidesi di Naxos nella Valle dell'Alcantara.
I primi dati storici sicuri sono strettamente legati alla figura di San Cremete, un eremita che, durante la dominazione araba, viveva sulla piattaforma rocciosa nella zona chiamata Placa, quella comunemente nota come "A Badiazza" e che si trova nei pressi del bivio Novara - Moio.
Quando In età normanna, il conte Ruggero d'Altavilla passò in questa zona con il suo seguito, Cremete gli chiese un aiuto per costruire un Monastero sulla rocca dove egli conduceva la sua vita solitaria. Il conte Ruggero acconsent ì e tra il 1090 ed il 1100 fu ultimato il Monastero di S. Salvatore di Placa dove si stabilirono i monaci dell'ordine Basiliano.
Intorno ad esso si formeranno poi degli agglomerati di case. In un primo momento si trattava solo di insediamenti di gruppi di contadini che lavoravano per i monaci in quanto, si racconta che Ruggero avesse stabilito che fossero proprietà del Convento tutte le terre che si vedevano dall'altura su cui esso era posto.
Successivamente nel 1130 Francavilla venne assegnata da Ruggero al figlio Guglielmo come regalo per le sue vittorie contro Onorio II. A questo periodo risalirebbe la costruzione del Castello Feudale, su una collina distante 3 Km in linea d'aria dalla zona Placa, in modo che costituisse un punto di riferimento e di salvezza per la popolazione. In seguito il territorio passò, insieme al paese di Castiglione, a Ruggero di Lauria.
Nel 1538 la cittadina fu barattata da Carlo V con Taormina e data in feudo al visconte Antonio Balsamo, nobile messinese, che la lasciò al nipote Jacopo Ruffo, sotto cui vide un pregevole fasto. Furono costruite diverse chiese e le strade abbellite con statue e fontane. Nel 1678 Francavilla ricevette da Carlo 11, re di Sicilia il titolo di città. Nel corso della guerra della Quadruplice Alleanza la cittadina rimase vittima di un duro e sanguinoso scontro tra austriaci e spagnoli. Una data indimenticabile è quella del 20 giugno 1719, in cui morirono migliaia di persone. Fino al 1800 Francavilla rimase teatro di scontri e proteste; ritrovò serenità soltanto dopo l'Unità d'Italia.
Origini del nome
Il nome deriverebbe dalla dominazione francese, e precisamente dal termine franc-ville, cioè Città Franca, perchè esonerata per molto tempo dal pagamento delle tasse in quanto appartenente alla monarchia. Ad esso però è legata la leggenda di Angelina secondo la quale dopo i moti messinesi il Delfino di Francia scese in Sicilia e fu ospitato dal re Ruggero di Lauria (di Castiglione di Sicilia, a 5 km da Francavilla).
Il Delfino s'innamorò di Angelina, figlia del re di Francavilla, amore ricambiato dalla principessa. Si racconta che i due innamorati usavano scambiarsi messaggi sentimentali prima dei luminosi alfabeti delle lanterne: nelle notti insonni, quando la valle era immersa nell'oscurità e satura di pacifici suoni e frinire di grilli, dalle tifore dei due aggettanti Castelli lampeggiavano, melodiosi al cuore, i dolci giuramenti.
Franca, ancella di Angelina, indifferente spettatrice delle effusioni della sua bella padrona, mentre i fuochi parlavano di sogni e di ricordi, amava addormentarsi, sicchè la castellana era costretta a sollecitarne la veglia: "Franca, vigghia! pi mia Franca, vigghia"(cioè "Franca, veglia, fallo per me Franca, veglia) e più tardi, volendo ricordare la leggenda di Angelina battezzarono il nucleo delle residenze con il nome di Francaveglia, che per il gusto della lingua si perfezionò in Francavilla.



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