Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Aggrappato alle pendici di una collina dominata dalla maestosa imponenza della mitica Rocca Castello, sorge il comune di Antillo, a 480 metri s.l.m., immerso nell'alta vallata del fiume Agrò, tra verdi prati e fitti boschi solcati da ruscelli dalle acque limpide e cristalline.
Questo antico borgo dalla storia millenaria è posto sul versante jonico dei monti Peloritani e dista poco meno di 30 Km da Taormina e non più di 80 dall'aeroporto di Catania.
Il piccolo centro montano è ricco di attrattive naturalistiche di incomparabile bellezza e di remote tradizioni popolari..
Il nome Antillo, etimologicamente, pare possa provenire dalle due parole latine ante e illum cui viene attribuito il significato di "prima di quelli" o, se si vuole, "prima degli altri" e questa spiegazione consente di accreditare maggiormente la convinzione che, nella Valle d'Agrò, il popolo di Antillo sia esistito prima, appunto, degli altri. Tuttavia, non può nemmeno escludersi che il toponimo possa derivare dal greco antos che vuol dire "fiore", e quindi terra dei fiori, probabilmente per la bellezza delle campagne e la varietà dei fiori che ancor oggi nascono nelle sue valli.
La fondazione di Antillo risale, verosimilmente, in epoca romana o almeno bizantina considerando che quando, nei primi decenni del IX secolo d.C., gli Arabi penetrarono nella Valle d'Agrò trovarono Antilli (Antillo) popolato come tutti gli altri casali circostanti (Casale Vetus, Savoca, Locades, Palmolii). Sul finire dell'XI secolo, dopo un'aspra lotta contro i musulmani, i Normanni, conquistata la Sicilia, instaurarono il feudalesimo e sottoposero il territorio e i casali viciniori alla sovranità della Baronia savocese. Anche successivamente all'abolizione del feudalesimo, Antillo rimase assoggettata al potere religioso, giuridico e politico di Savoca. Soltanto il 1° gennaio 1846, le aspirazioni autonomistiche della popolazione locale furono accolte e il villaggio di Antillo, che all'epoca contava appena 512 abitanti, venne elevato a Comune come disposto dal Real Decreto del 17 febbraio 1845 emanato da Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie.
Antillo si raggiunge da Sant'Alessio Siculo percorrendo la strada provinciale che costeggia il fiume Agrò, addentrandosi nella zona più interna della vallata attraverso un percorso suggestivo che svela ad ogni curva scorci panoramici mai uguali. Una volta giunto in questa amena località, il visitatore rimane affascinato dalla selvaggia e aspra bellezza di scenari mozzafiato ed inebriato dai profumi di una rigogliosa e variegata vegetazione.
Le attività economiche principali sono l'agricoltura e l'allevamento. Ad Antillo si può godere del sapore antico e dell'aroma intenso che contraddistinguono i prodotti gastronomici locali, assoluti protagonisti in occasione delle famose sagre antillesi I prodotti maggiormente coltivati sono le castagne, le noci, le nocciole, i funghi, l'uva, le olive, gli ortaggi, i foraggi e il granoturco. Gli allevamenti presenti sono quelli di bovini, ovini e caprini.