Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Palma di Montechiaro venne fondata il 3 maggio 1637 dal duca Carlo Tomasi e De Caro, principe di Lampedusa e avo del celebre scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La prima pietra fu posta per edificare la cappella del primo palazzo ducale che verrà trasformato, da li a qualche anno, in Monastero delle Benedettine, dove si chiuderanno in clausura la moglie e le figlie del "Santo Duca" Giulio Tomasi, succeduto al fratello Carlo entrato nel 1640 nella Congregazione de i Teatini. Il progetto della città, disegnato secondo un ideale pianta ortogonale, e ricordato da una relazione redatta dall'astronomo e primo arciprete di Palma Giovan Battista Odierna. In una tela che si conserva nella sacrestia della Chiesa Madre, si vede raffigurato l'Odierna al suo tavolo di Studio con sullo sfondo, bene in evidenza, un disegno a pianta quadrata col titolo "Chronologia Terrae Palmae". All'originario nome di Palma (albero che figura nello stemma dei De Caro) venne aggiunto nel 1863 quello di Montechiaro, per il vicino Castello chiaramontano. Nel ricco patrimonio monumentale della cittadina si riconoscono luoghi e ambienti che hanno ispirato alcune pagine del romanzo "Il Gattopardo", cui è stato dedicato un Parco Letterario. Il paese sorge su un'altura rocciosa in prossimità del mare, da cui domina la vallata sottostante che si protende fino al mare al quale si affaccia su un lunghissimo litorale sabbioso, alternato da scogliere.