Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Il nome Caltabellotta deriva dall'arabo Kalat-al-Belluth che significa "Castello della Quercia". La città trae le sue origini dall'antica Triocala, la cui storia si perde nell'antico periodo dei Sicani ed ebbe un passato rilevante anche in età romana. Durante le guerre servili, Roma dovette intervenire duramente per sedare una lunga ribellione terminata con lo sterminio dei servi ribelli di Triocala e con la distruzione della stessa città che da allora, non ebbe più l'antica importanza, anche se la città venne ricostruita. Le origini del cristianesimo a Triocala si fanno risalire a San Pellegrino, venuto in Sicilia nell'anno 40 su invito di San Pietro. Molti i miracoli e tante le tradizioni legate alla vita e alla missione del Santo fu venerato come patrono di Triocala prima e di Caltabellotta poi. Nell'anno 837, Triocala si arrendeva agli Arabi, che costruirono la città sulla rupe su cui prima sorgeva l'antica Triocala e la chiamarono Caltabellotta (da Kalat "luogo scosceso" e Belluth "quercia") ovvero Roccia della quercia. La cittadina conobbe nel 1090 il dominio dei Normanni che fecero erigere un Castello come loro residenza e roccaforte. Il conte normanno Ruggero concesse all'archimandrita del monastero del San Salvatore di Messina il feudo, il monastero e la Chiesa di Caltabellotta. Lo stesso feudo e gli stessi privilegi vennero concessi, nel 1496 al nobile Antonio Peralta. La città ebbe un ruolo significativo durante la guerra del Vespro. Come è noto, il trattato di pace che pose fine al conflitto tra Aragonesi e Angioini venne firmato a Caltabellotta il 29 agosto 1302. La contea di Caltabellotta passò nel 1529, alla famiglia Luna che rimase coinvolta nel famoso "caso di Sciacca" e, per questo, perse momentaneamente tutti i beni, che le vennero restituiti, però poco tempo dopo dal sovrano Carlo V. Successivamente passo alle famiglie Pignatelli, Moncada, Alvarez Toledo. Caltabellotta è un centro prevalentemente agricolo in cui spiccano le colture di olio, olive, agrumi, mandorle, uva e miele. Fiorente è l'allevamento di bovini e ovini da cui si produce il tipico formaggio pecorino. Tale formaggio, insieme ad altri prodotti caseari, si può degustare nell'annuale Fiera del Bestiame che si svolge nel mese di agosto.