Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Le Isole Pelagie, Lampedusa, Linosa e Lampione, situate nel mare africano a Sud-Ovest della Sicilia, costituiscono l'estremo lembo meridionale della nostra penisola. Le isole offrono vedute paesaggistiche molto suggestive per la natura delle coste rocciose, le insenature, le spiagge, le splendide grotte bagnate da un mare azzurro e dai limpidi fondali. Favorite da miti condizioni climatiche sono fruibili per il turismo da aprile a novembre. Le Isole Pelagie sono collegate via mare con Porto Empedocle per mezzo dei traghetti della Siremar (durata del viaggio 7 ore circa), e in luglio e agosto è in funzione un servizio di aliscafi (3 ore e 30 minuti di navigazione).
Lampedusa è la maggiore delle Pelagie; è dotata di un aeroporto che rende facili i collegamenti con la terraferma, tramite voli giornalieri con l'aeroporto di Punta Raisi (Palermo). Dispone di numerose strutture alberghiere ed è attrezzata per l'attività subacquea. La sua economia è caratterizzata dalla pesca e dall' industria di conservazione oltre che dal turismo.
Linosa è distante 30 miglia da Lampedusa, è un' isola di origine vulcanica. dai fondali ricchi di fauna marina, meta annuale di numerosi sub. La sua economia è legata alla pesca. al turismo e all' agricoltura.
L' isolotto di LAMPIONE è uno scoglio disabitato, privo di vegetazione con fondali estremamente limpidi.
L'isola di Lampedusa viene menzionata da Strabone e da Plinio il naturalista, e sembra che già in epoca romana fosse popolata. Per avere qualcosa di più preciso sotto il profilo storico occorre, però, riferirsi all'anno 1760, quando sappiamo per certo che vi andò a soggiornare un eremita di origine francese che vi morì. Successivamente ebbero l'autorizzazione a risiedervi un sacerdote e sette altri europei, i quali trovarono l'isola molto adatta per la navigazione verso l'Africa e quindi per i commerci con quel Continente. Da allora la colonia si allargò e vennero avviate anche le prime attività agricole e zootecniche, oltre naturalmente a quelle ittiche.
Anche altri mercanti maltesi e Cavalieri dell'ordine gerosolimitano si aggiunsero, insieme a diversi altri che scoprivano i molteplici vantaggi del luogo. Lampedusa andò così popolandosi ed anche fortificandosi.
Man mano che i traffici nel Mediterraneo crescevano, infatti, crescevano anche i pericoli, insieme ai vantaggi. Vi facevano rotta mercanti ed appestati, gentiluomini e pirati.
Nel 1827 si contavano nell'isola solo 26 abitanti. Nel 1841 venne venduta dagli eredi dei principi Tomasi di Lampedusa (che da sempre dicevano di essere i legittimi proprietari) al governo borbonico, che iniziò la colonizzazione di Lampedusa. L'isola fu retta da un governatore. I primi abitanti di questa nuova fase di popolamento, per alcuni anni abitarono le caverne esistenti o ne aprirono delle nuove. Solo successivamente vennero costruite le prime case. Ma la prima costruzione portata a termine fu una Caserma. Ben presto vennero attivate una salina e opere per l'incremento dello pesca.
Durante il periodo borbonico sorsero importanti servizi pubblici, civili e militari e persino una Casa di Compagnia. Quindi l'amministrazione passò ai Savoia che vi mandò un gran numero di coatti, tanto che ben presto si pose il problema del loro insediamento.
Nel 1875 Lampedusa divenne Comune autonomo. Oggi è uno dei luoghi più incantevoli del Mediterraneo, le sue coste e il suo mare sono ancora incontaminate e durante i mesi estivi, è un rinomato centro turistico.