Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Ficarra sorge sui monti Nebrodi, a 450 m s.l.m., in mezzo a boschi di ulivi e noccioli.
Il territorio è diviso su tre colline: in quella sud-occidentale vi è il centro (che a sua volta è sormontato dalla collina del convento, da quella della chiesa madre e da quella della fortezza carceraria).
In quella centrale le contrade di Serro, Crocevia e Pietra della Zita, in quella nord-orientale Matini.
A nord, in pianura, vi sono Rinella, San Noto, Sauro.
Le tre colline sono divise da due valli in cui scorrevano il torrente di Brolo e un suo affluente.
La valle sud-occidentale, che divide il territorio di Ficarra da quello di Naso e Sinagra, è invece solcata dal torrente Naso (o Timeto).
Secondo Diodoro Siculo furono i fenici a fondare “Pallisa" (che deriverebbe dalla dea Pallade), primo villaggio nel territorio ficarrese.
I greci avrebbero ricostruito il villaggio su una collina oggi chiamata “Strummuli" (forse sede di una necropoli scomparsa).
Nelle località di "Pallisa" e "Strummo", infatti, non è difficile imbattersi in piccoli frammenti di terracotta del periodo Greco affioranti dal terreno.
Il primo documento ufficiale è del 1082: un diploma del conte Ruggero II di Sicilia in cui veniva citato il nome di Ficarra. L'attuale localizzazione ebbe origine quasi certamente in epoca Bizantina anche se alcuni studiosi sostengono che furono gli arabi a fondare il primo nucleo abitativo col nome di "El Fakhàr" (la gloriosa) attorno ad una fortezza saracena, citata nel 1198 nel registro della chiesa di Messina.
Di questo periodo arabo-saraceno,però, non si hanno notizie certe: ma tra le numerose tracce che è possibile riscontrare ci sono gli archi a sesto acuto della cripta della chiesa Madre.
Altri studiosi sostengono, invece, che il nome “Ficarra" derivi dalle numerose coltivazioni di fichi, ancora oggi presenti sul territorio: nelle carte geografiche del Seicento il paese veniva indicato come "La Ficara", che in dialetto messinese significa pianta di fico
Sotto i Normanni, il centro nebroideo era un feudo che fungeva da riserva di caccia per i baroni, governato da Alchiero di Ficarra in qualià di stratigoto. Sotto gli Svevi il territorio venne attribuito a Guglielmo Amico, che rimase in carica fino a quando Federico II non morì e Ficarra gli venne tolta.
Sotto gli Angioini il feudo passò alla baronessa Macalda Scaletta, moglie di Alaimo da Lentini sotto il cui dominio Ficarra conobbe uno dei periodi piu' brutti in quanto esercitò il suo potere con modi corrotti e disonesti. Sotto il regno di Pietro D'Aragona Macalda fu imprigionata e la baronia di Ficarra passo' a Don Ruggero di Lauria, erede di Guglielmo Amico, conoscendo un lungo periodo d'oro. Ruggero era il comandante in capo della flotta aragonese e vinse alcune battaglie contro gli angioini. Ciò non impedì al re di confiscargli i beni, tra cui Ficarra, che venne assegnata ai nobili Lancia o Lanza di Brolo, che rimasero in carica fino alla prima metà del Settecento. Il capostipite sarebbe stato Manfredi di Sicilia, figlio di Federico II.
I Lancia governarono il paese fino al 1738, quando Girolamo III dovette mettere all'asta pubblica la baronia. Ficarra fu venduta per 38600 onze. Da quel momento, vari nobili hanno costruito dei palazzi nel centro del paese, tra cui il Palazzo Baronale, in cui tutt'ora si svolgono varie mostre stagionali. L'ultimo barone di Ficarra è morto agli inizi del Novecento.
Nel Cinquecento l'economia ficarrese era basata sull'agricoltura intensiva e sull'allevamento dei bachi da cui si produceva la seta.
Tra i prodotti tipici della cucina di Ficarra, si ricordano: il rosolio La Cronologia
* 1082 Ficarra viene associata alla Diocesi di Messina per decreto del Conte Ruggero. La notizia sta in Notizia seconda ecclesiae Messanensis di Rocco Pirri.
* 1198 E' citata come luogo in cui sorge una fortezza saracena (dai registri della diocesi di Messina) II metà del XIV sec.. - E' sottomessa alla signoria di Corrado II Lancia.
* 1391 E' sottomessa alla baronia di Bartolomeo d'Aragona, figlio di Vinciguerra e castellano di Nicosia.
* 1430 E' sottomessa al Pietro Lancia con il titolo di Baronia.
* 1656 Ficarra diventa marchesato dietro concessione del Re Filippo IV Fabrizio, figlio di Francesco I Lancia Alliata. Rimarra ai Lancia per diritto di successione fino al 1737.
* 1737 Girolamo III Lancia vende tutti i possedimenti, conservando solo il titolo di duca di Brolo, Ficarra passa sotto il dominio di Pietro Napoli Principe di Resuttana
* 1738 Viene acquistata da Ignazio Vincenzo Abate, Marchese di Longarino.
* 1823 Ficarra diviene Comune e viene inclusa nel distretto di Patti e aggregata alla stessa Diocesi.