Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Ucria è un piccolo centro montano (tra i 710 e i 790 m s.l.m.) situato sui monti Nebrodi.
Il paese, diviso in due dalla Via P. Bernardino, che costituisce per il passante un piacevole balcone-belvedere sulle circostanti montagne e verso la vallata, ed è, di fatto, una sventagliata di case lungo un costone a ferro di cavallo, circondato da appezzamenti coltivati e dal "Parco dei Nebrodi", di cui fa parte con altri 22 comuni.
Costituisce il primo punto d'incontro di tre importanti vie di transito: la statale N.116 (Capo d'Orlando - Randazzo), la provinciale N.136 (S.Piero Patti - Ucria) ed infine la Provinciale N.139 (Ucria - Sinagra, la strada più breve ed agevole per raggiungere, in 20 minuti, lo stupendo mare di Brolo e Capo d'Orlando).
Divenuto di recente, anche, il "Paese dei Musei", Ucria ne possiede ben 5 che, nella varieta' degli oggetti e delle opere d'arte, in mostra, offrono testimonianza e documenti del mondo agro-pastorale e della "cultura della tradizione".
La produzione locale è basata sulla coltivazione degli agrumi, dell'uva, delle olive, delle nocciole e delle castagne; l'allevamento sugli ovini, sui bovini, sui suini e sugli equini.
I rinvenimenti di utensili preistorici in prossimità della Rocca di San Marco e di un ripostiglio di monete romane in località Orelluso, sono prova della frequentazione dell'uomo in queste zone sin dall'antichità.
Il nome potrebbe derivare dal greco Onchria che significa ruggine delle biade o, più probabilmente, dall'arabo "KERIA" che significa "il villaggio".
Il paese fu conquistato da Siracusa nel 269 a.C. e fu dominato dai Romani nel 242 a.C.. Venne poi distrutto dagli Arabi e soltanto con la venuta dei Normanni nel sec. XI conobbe un nuovo periodo di fioritura.
Le tracce di due torri saracene, infatti, una in periferia che doveva fungere da avvistamento e una nella zona nord del paese, sono indice di come il borgo già esistesse al tempo degli Arabi, ma soprattutto di come rappresentasse un luogo strategico per chi dal mare voleva spingersi verso l'interno. Dalle torri si sviluppavano una serie di cunicoli e gallerie che si diramavano per tutta la superficie del paese.
Intorno all'anno 1000 Ucria era dominata da un Castello che passò da un proprietario all'altro secondo le assegnazioni delle varie denominazioni: Normanni, Sveve, Angioine e Aragonesi. In epoca Normanna, Ucria fu feudo di Abbo Barresi e nonostante il sistema feudatario sia stato ufficialmente abolito nel XX sec., nel paese si protrarrà con i Campisano, i Perollo, i Morquet fino al secondo conflitto mondiale.
Nel 1670 ebbe il titolo di principato con Francesco Pagano.