Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Ai piedi del Monte Gemini, posto a 672 metri sul livello del mare, sul versante orientale del Monte Cammarata, il più alto dei Monti Sicani ( con i suoi m. 1568), la cittadina di San Giovanni Gemini è delimitata a Nord da un'ampia fascia di verde pubblico detta "la Pineta" ed è separata da Cammarata dal fiume Turibolo. Dista 56 Km da Agrigento ( S.S.189) e conta una popolazione di poco più di ottomila abitanti, nonostante sia alto il numero di emigranti. L'origine del territorio di San Giovanni Gemini risale al 1451, anno in cui Federico Abatellis, Conte di Cammarata, ebbe dal Re Ferdinando il privilegio di edificare nei suoi feudi. Nel 1507 fu concessa la "licentia populandi" ai conti di Cammarata. In quei decenni a seguito di una frana che colpì la parte settentrionale di Cammarata, si verificò una migrazione di persone verso il vicino pianoro di San Giovanni Gemini. Le prime case del nuovo centro, inizialmente chiamato San Giovanni di Cammarata, si edificarono intorno alla chiesa di San Giovanni Battista (oggi chiesa del Carmelo) costruita nel primo decennio del 1500 dagli stessi Conti di Cammarata. Solo un secolo dopo ebbe una propria autonomia che ne separò le sorti dalla vicina Cammarata. Dello stesso periodo sono le numerose chiese ed il Convento dei Cappuccini, arricchito da belle tele dell'artista Padre Fedele da San Biagio. San Giovanni avvertì l'esigenza dell'autonomia da Cammarata molto presto. Già alla fine del 1500 erano sorte discordie tra i residenti delle due zone che popolavano il Monte Cammarata. Così, Il 9 giugno del 1587, l'aumento della popolazione e l'espansione del paese indussero don Ercole Branciforte a dividere il territorio di Cammarata da quello di San Giovanni Gemini e garanti ai due centri una distinta attività ed autonomia civile e amministrativa. Il 10 novembre dello stesso anno, il borgo di San Giovanni Gemini venne elevato a ducato da Filippo II di Spagna. Tra il 1552 ed il 1578, per volontà del Conte Ercole Branciforti, venne costruito il convento dei Cappuccini. Nel 1588 l'allora arciprete Don Girolamo Vanni iniziò la costruzione della Madrice e nel settecento il paese ebbe un discreto sviluppo con la realizzazione di molte nuove costruzioni Nel 1894, per merito di Don Liborio e Donna Vincenza Alessi, sorse l'Orfanotrofio. Tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento si realizzarono tante altre opere sociali e religiose tra cui la Cassa Rurale ed Artigiana e l'Oratorio Festivo "Don Michele Martorana".
Economia L'economia del paese è piuttosto modesta e ciò ha costretto diversi sangiovannesi a cercare lavoro all'estero. La popolazione attiva è distribuita tra l'attività agricola e quella industriale. Il paesaggio, dalla tipica morfologia d'alta collina, dà luogo a tutta una serie di situazioni ambientali che si riflettono nelle straordinarie tipicità gastronomiche dell'area (dai salumi ai formaggi, fino agli ottimi vini). Discreta è la pratica dell'allevamento dei bovini e degli ovini. L'agricoltura produce grano, fave, olive, mandorle, agrumi, frutta, uva. L'artigianato conta diverse aziende.