Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Sorge in una zona litoranea collinare, posta a 428 metri sopra il livello del mare.
Il nome del paese deriva dal greco Myrtos, che indica appunto la pianta del mirto. Il borgo fu fondato in età medievale. Nel XIV secolo durante la dominazione aragonese, fu sotto la giurisdizione della Curia vescovile. In seguito appartenne a diversi feudatari: ad Angellotto di Larcan, a Riccardo Filangeri, ad Antonio Branciforte, ai Balsamo e infine di nuovo ai Filangeri. Dal 1643 divenne principato dei Filangeri.
Tra i monumenti artisticamente più importanti ricordiamo: la chiesa di S. Maria del Gesù, la chiesa di S. Alfio restaurata nel 1607 che presenta un delizioso campanile, la chiesa di S. Nicolò che conserva un bel portale medievale.
Tra i personaggi più illustri originari del luogo annoveriamo il naturalista francescano Francesco Cupani (1657-1710), che fondò nel 1692 a Misilmeri il primo orto botanico e pubblicò un'opera sulle piante siciliane: "Syllabus plantarum Siciliae".
L'attività economica principale è l'agricoltura. I prodotti maggiormente coltivati sono le granaglie, le olive, l'uva da mosto, le castagne, le nocciole e gli agrumi.