Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Occupa interamente l'isola di Ustica e comprende nel suo territorio la Riserva naturale marina Isola di Ustica. E' la parte emersa di un grande vulcano alto qualsi 3.000 mt. Il suo nome, sta per “Vulcano Spento” (dalla parola Ustum, bruciata). Vista dall'alto, la sua forma ricorda il carapace di una tartaruga.
Nell'antica Grecia l'isola fu chiamata Osteodes (ossario ), in ricordo dei migliaia di ammutinati deportati dai Cartaginesi e lasciati sull'isola a morire di fame e di sete nel IV secolo a.C..
L'isola è stata popolata fin dal 1500 a.C. dai Fenici. I romani la rinominarono Ustica, dal latino ustum che significa bruciata, a causa delle sue rocce nere.
Il primo insediamento umano di cui si ha traccia sull’isola di Ustica, risale all’era paolitica. Nel corso degli anni opere di scavo hanno restituito : un villaggio paleocristiano (portato alla luce nel 1974), varie sepolture, sistemi di cunicoli e numerosi reperti reperiti sia sulla terra ferma che sotto il livello del mare che stanno ad indicare come questa lingua di terra sia stata abitata da numerose popolazioni del mediterraneo.
Altro luogo di valenza archeologica è la Rocca della Falconiera, restaurata di recente, nell’area prospiciente la sua dislocazione sono stati rinvenuti mosaici, monete, ceramiche risalenti al periodo romano. Alle sue pendici è stata rinvenuta una vasta necropoli e diversi ipogei di età tra il III secolo a.C. al VI d.c. Altre tombe a fossa sono state rinvenute in località Spalmatore.
Ustica vide sbarcare sulla sua terra Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani, successivamente i Saraceni usarono l’isola di Ustica come base strategica per le loro scorrerie, nascondevano le loro navi tra le scogliere per poi attaccare di sorpresa i naviganti.
Nel VI secolo vi si stabilì una comunità Benedettina che si installò nella zona ancor oggi chiamata delle "case vecchie", ma fu ben presto costretta a spostarsi a causa delle imminenti guerre fra Cristiani ed Arabi e le scorrerie dei pirati barbareschi portarono alla distruzione della comunità.
Nel Medioevo fallirono dei tentativi di colonizzare l'isola a causa delle incursioni dei pirati barbareschi, che fecero dell'isola un proprio rifugio.
Nel 1713, con il trattato di Utrecht, la Sicilia passò al duca di Savoia, Vittorio Amedeo, che sei anni dopo la cedette all’Austria in cambio della Sardegna. Spagna ed Austria entrarono in guerra e Carlo III di Borbone fu incoronato sovrano di un regno che comprendeva la Sicilia.
Successivamente i Borboni vi insediarono in modo stabile delle famiglie provenienti dalle Eolie e dalla Sicilia con un centinaio di soldati.
Durante il regno di Ferdinando IV Re delle due Sicilie, l’ennesima scorrerie delle navi turche indusse il Vicere del Regno delle Due Sicilie, a far costruire una serie di fortificazioni intorno all’isola a protezione dei coloni. Furono costruite anche delle cisterne per la raccolta delle acque piovane cosi da garantire una certa autonomia alla popolazione ed è risalente a quel periodo il gruppo di case che vennero erette attorno alla Cala Santa Maria.
Nel 1759 un Decreto Imperiale di Ferdinando di Borbone, impose una progressiva colonizzazione del’isola che diede vita ad una comunità stabile di abitanti che oggi conta di circa 1300 abitanti.
Opera dei Borboni fu anche la costruzione di due torri di guardia (1763), quella sopra cala Santa Maria e quella di Punta Spalmatore, attualmente sedi del museo archeologico la prima e della Riserva Marina l’altra.
Nel 1771 Ustica fu riconosciuta quale università, cioè comune autonomo. Fu anche costruita la chiesa parrocchiale di San Ferdinando Re, affidata ai padri cappuccini.
I Borboni utilizzarono Ustica anche per la deportazione di prigionieri politici, analoga scelta faranno in seguito i Savoia e il regime fascista. Tra i deportati illustri Ustica annovera Antonio Gramsci, Ferruccio Parri , Carlo e Nello Rosselli.
L’impiego di Ustica come luogo di confino fu abolito nel 1961 dopo una sollevazione popolare.
Negli ultimi decenni Ustica è balzata agli onori della cronaca per la triste vicenda dell’aereo dell’Itavia precipitato il 27 giugno 1980 per cause non ancora chiarite nel tratto di mare compreso tra le isole di Ponza e di Ustica. L’evento, noto alla cronaca come Strage di Ustica provocò la morte di ottantuno persone di cui tredici bambini.
Attualmente la cittadina di Ustica è allocata sul pendio della Cala Santa Maria.
Come si raggiunge
Si raggiunge esclusivamente via mare da Palermo oppure, nel periodo estivo, anche da Napoli; ovviamente queste due città sono raggiungibili da voli diretti nazionali e internazionali provenienti dai maggiori scali europei e non solo. Il collegamento da Palermo è garantito da una nave traghetto, che consente anche l’imbarco di automezzi, e da aliscafi passeggeri che nel periodo estivo prestano il servizio anche tre volte al giorno. La nave impiega 2 ore e 30 min. mentre gli aliscafi 1 ora e 15 min. Da Napoli, esclusivamente nel periodo estivo e cioè dal 1 giugno al 30 settembre, il collegamento diretto è garantito tre volte alla settimana e viene effettuato con un moderno e confortevole aliscafo che in 4 ore circa (dipende dalle condizioni del mare) copre il tragitto.
- USTICA LINES Aliscafo: due viaggi giornalieri con partenza alle 7:00 con arrivo alle 8:30. Pomeriggio: Partenza alle 13:00, arrivo alle 14:30, costo biglietto: 25,05 Euro. Per info e prenotazioni: www.usticalines.it
- SIREMAR Aliscafo: un viaggio giornaliero con partenza alle 7:00 con arrivo alle 8:15. Per info e prenotazioni:www.siremar.it
- NGI s.p.a Traghetto:per info e prenotazioni potete consultare il seguente sitowww.ngi-spa.it
- Servizio di EliTaxi: Aer Sicilia S.r.l.
Aeroporto PuntaRaisi
90045 Cinisi - PA -Italy
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