Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Posizionato sui primi rilievi settentrionali dei monti Iblei a 413 m s.l.m. e a 48 km da Catania,
Gli storici fanno comunemente risalire l'origine di Militello al periodo romano (III secolo a.C.), spiegandone il nome come "militum tellus" (terra di soldati) ad opera di alcuni soldati romani che nel 214 a.C. di ritorno dall'assedio di Siracusa, qui si sarebbero concessi una tregua e quindi fermati.
In realtà sembra che il primo insediamento urbano sia sorto in età bizantina, nella valle del fiume Lèmbasi, a sud dell'attuale abitato, e che questo si sia esteso e consolidato durante la dominazione araba.
Altre fonti narrano che Militellum fu così chiamato nel 1082 per volere del Conte Ruggero.
Con l'arrivo dei normanni (1071), infatti, comincia la storia documentata della città che già in epoca medioevale assunse notevole rilievo come centro fortificato, grazie anche alla particolare posizione a ponte fra Catania e Noto.
I primi a governare Militello furono Alaimo e Lanfranco, cittadini di Lentini.
In parte distrutta dal terremoto del 1693 ,
Nel 1292 Re Giacomo concesse Militello a Bonifacio Camerana e nel 1308 ad Abbone Barresi, al quale venne permesso, da re Pietro II di circondare di mura l'abitato; il Barresi nel censimento di Federico II d'Aragona del 1320 è detto signore di Pietraperzia e Militello.
Nel 1564 il casato dei Barresi ottenne il titolo di marchesi e poco dopo (nel 1567) il borgo passò a Fabrizio Branciforti, conte di Mazzarino. Ai Branciforti il borgo rimase sino al 1812, anno di abolizione del feudalesimo.
Nel corso dei secoli Militello divenne un grande centro religioso(vi si contavano 24 chiese e 9 conventi) e culturale, raggiungendo l'apice della fioritura culturale ed artistica nel primo ventennio del '600, sotto don Francesco Branciforti e Donna Giovanna d'Austria, figlia del vincitore di Lepanto.
Militello subì gravi danni per il terremoto del 1693 e fu in seguito ricostruito più a monte arricchìto di nuove opere monumentali.
Dopo l'abolizione della feudalità si inserì segnatamente nel fervore risorgimentale e quindi nelle istituzioni dello stato post-unitario.
Economia:
Prodotti agricoli: agrumi, vino, uva, olive, granaglie, cereali, ortaggi.
Allevamenti: ovini, bovini, caprini, equini.
Industrie ed Imprese: fabbriche di laterizi e di manufatti in cemento, aziende per la lavorazione e la trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici. Gastronomia:
le "cassatiddine" (con cioccolato, cannella, mandorle, marmellata), i "mastrazzola" (tipici dolci natalizi), "nfasciatelli", "muscardini", "giammelli", "pipirata" di riso