Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Su di un colle che si affaccia sulla valle del Fitalia (una tra le più belle valli del "Parco dei Nebrodi"), sorge Galati Mamertino, un piccolo centro montano a 120km da Messina e a 800m s.l.m.
Il clima, l'amenità dei luoghi, il paesaggio e la sua gente, fanno di questo cittadina, un centro di grande interesse sia turistico che culturale.
La sua fondazione non ha una precisa collocazione nel tempo, ma lo storico Gaetano Drago la fa risalire alla Calacte di Ducezio, un condottiero dell'antica epoca siculo - greca, proveniente da Siracusa.
Galati, che dall’arabo ’Qual'at' vuol dire "rocca", si riferirebbe alla rupe su cui sorge il paese. L'appositivo "Mamertino" invece si ricollega ad un antico popolo siculo che si professava discendente del dio Marte.
Il borgo sorse in età arabo-normanna attorno a un preesistente castello. Nel 1124 Adelasia d'Aragona vi fece costruire il priorato dedicato a S. Anna, santa a cui lei era devota.
Nel 1320 fu ceduto da Federico II di Svevia, detto il Barbarossa, a Blasco Lancia e nel 1644 passò a Filippo Amato col titolo di principato. In seguito il comune divenne autonomo.
Sul versante nord occidentale del Pizzo Ucina si godono splendidi scorci paesaggistici che vanno da Monte Soro sino alle Isole Eolie, lungo una valle esaltata dal Carducci nelle "Primavere elleniche".
L'agricoltura è l’ attività economica principale. Le colture prevalenti sono le nocciole, le olive, l'uva e le castagne. E’ presente inoltre l'allevamento di ovini grazie alle numerose aree adibite a pascolo. Ottimi sono i formaggi prodotti nella zona.