Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Montallegro dista 30 chilometri da Agrigento ed ha una popolazione di circa 3500 abitanti. Originariamente sorse come piccolo borgo denominato Angiò nel 1574 su una montagna, col nome latino di Monslaetus, ma insediamenti anteriori sono stati trovati sulla collina di Cicaldo dove è ancora possibile osservare la presenza delle rovine del vecchio abitato. Grazie a questa sua posizione strategica, di buon valore difensivo, poteva resistere molto bene alle incursioni barbaresche che, almeno fino al secolo XVII, furono assai frequenti su questo territorio. Nella seconda metà del Seicento l'antico borgo venne definitivamente abbandonato, e gli abitanti si trasferirono in pianura, dove attualmente si trova la città venne abbandonato. Alle rovine della vecchia città si accede mediante una lunga e ripida scala incavata nella roccia. Nel 1610, Montallegro era uno dei tanti feudi di Nicolò Montaperto che gli diede l'attuale nome. Successivamente, la baronia venne acquistata dal principe Castiglione. Il barone Nicolò Montaperto dovette cederla perche si era troppo indebitato. Pochi decenni dopo, il feudo venne acquisito dalla famiglia dei Principi della Petrulla che, sul feudo, costruirono il nuovo largo (1663), avendo ottenuto la licenza populandi da Filippo III, che diede ad un discendente della famiglia Gioeni il privilegio di fregiarsi del Titolo di Duca d'Angiò. Sino allo scorso secolo, questa famiglia ha avuto il dominio sul paese e del territorio. Numerosi sono stati gli emigrati a causa di una economia sempre molto modesta. Ancora oggi l'agricoltura, l'attività più rilevante, consente pochi guadagni anche se vanta una cospicua produzione di mandorle, uva e olive. L'artigianato è presente soprattutto con aziende di infissi ed arredamento ed anche l'attività mineraria, che sembrava un tempo promettente, è stata abbandonata.