Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
In età moderna, il primo nucleo del villaggio si venne formando nei secoli XIV e XV intorno alla Chiesa di San Lorenzo di Xitta, possesso dell'Ordine di Malta. Passato, col feudo, ai Fardella, il vecchio villaggio fu abbandonato, e nel 1607 il marchese Placido Fardella fondò il nuovo centro nel sito attuale,su di una leggera altura tufacea, borgo medievale dalla pianta urbanistica perfetta, ottenendo così il titolo di principe. La città fu squadrata secondo il Monroy, autore di una storia araldica del Borgo Feudale nel 1929, da un monaco spagnolo, Sabellos che aveva costruito i quartieri nuovi di Madrid. Un lontano successore del fondatore, il marchese Vincenzo Fardella di Torrearsa, sarà poi uno degli artefici dell'unità d'Italia, e nel 1870 diverrà presidente del primo Senato del regno. Paceco è oggi una cittadina rurale, sviluppata secondo un moderno piano regolatore.
Si ritiene che il toponimo derivi dal nome di Teresa Pacheco, marchesa di Vigliena, nipote del viceré di Sicilia. Le due frazioni più importanti del comune di Paceco sono Dattilo, verso l'entroterra, abitata da circa 600 persone e distante circa 9 km dal capoluogo, eNubia, verso il mare, distante circa 4 km dal capoluogo. Fra i principali prodotti agricoli figurano l'aglio rosso di Nubia ed il melone d'inverno ("cartucciaro"). Paceco integra una economia agricola con quella di imprese per la lavorazione dei marmi e dell'attività delle saline.