Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Bolognetta (Agghiastru in siciliano) è un comune di 4.174 abitanti della provincia di Palermo.
Le prime notizie storiche che si riferiscono al territorio di Bolognetta, le troviamo nella storia dell'ex-feudo (o Stato) di Marineo dei Beccadelli. Il Calderone e l'Amari indicano spesso doviziosamente i territori di Bolognetta fra quelli che videro le storiche gesta della presenza dei Musulmani in Sicilia.
Il Calderone narra di eroiche battaglie svoltesi ivi fra i musulmani e le falangi greco-sicule attorno all'850. Secondo l'autore i nomi di alcune contrade, allora campi di battaglia, conservano ancor oggi il ricordo di quei fatti, così si fa risalire l'origine del nome Casaca al termine latino Casatum, che significa caduto, e da ciò la selva dei caduti o della disfatta; Casachella risulta invece composta da due termini greci che si traducono il primo con < che si lascia vincere>, il secondo con < testuggine >,dalla forma presa dalle schiere greche in battaglia, donde Casachella = luogo dove soccombettero le schiere. Nel basso medioevo, il bosco di Casaca viene citato in diversi documenti con il nome di Chasum e Chasace.
Nel 1306, dopo la cacciata degli angiomi avvenuta nel 1282 con la guerra del Vespro, un documento riporta che il re aragonese Federico III “concesse agli abitanti di Palermo il diritto di raccogliere legna (lignaficum) e carbone nei boschi di Godrano e Casaca".
In questa concessione il bosco di Casaca è considerato parte integrante del feudo di Cefalà, del quale seguì per alcuni secoli le vicende.
"Quando l'abitato sorse con il nome di Ogliastro nella Sicilia regnava ancora la pax hispanica, sebbene trent'anni di guerra avessero non poco offuscato lo splendore dell'Impero spagnolo, trascinandolo sull'orlo di un collasso economico. Per questo motivo al viceré e ai nobili più fedeli fu impartito l'ordine di vendere i loro possedimenti, per inviare il ricavato in Spagna: Ogliastro fu proprio l'oggetto d'una di queste cessioni" (Santi Correnti, Sicilia da conoscere e da amare, 1999).
Il primo documento scritto che riguarda l'ex-feudo di Casaca, dove oggi sorge Bolognetta, risale al 25 febbraio 1570, anno in cui fu concesso a Don Luigi di Bologna, Marchese di Marineo, la licenza di popolare quelle terre.
Il 12 settembre 1600, Vincenzo Bologna Beccadelli vende il feudo di Casaca (composto dalle contrade Casaca, Casachella, Coda di Volpe, Bosco, Piraynazzo, Roccabianca) a Marco Mancino, barone di Tumminii e ricco mercante genovese, con un contratto stipulato dal notaio Arcangelo Castania di Palermo. Il Mancino in tale atto si riserbava il diritto di <congregar gente>, ed il marchese Bologna pose la condizione che, venendosi a formare un paese, questi avrebbe dovuto chiamarsi <nomare>: Bolognetta, ma così non accadde e il paese che si formò prese il nome di Santa Maria d'Ogliastro, per un'immagine della Madonna posta dinanzi un albero di oleastro, vicino al fondaco,(olivo selvatico, Olea europaea var. sylvestris) e lo mantenne fino all'8 ottobre 1882 quando il paese assunse il nome di Bolognetta. Il Garufi inserisce nell'elenco dei comuni feudali fondati nei secoli XV-XVI, ma occorre precisare che la data di concessione della licentia non corrisponde con quella citata dal De Spucches.
Questo feudo venne aggregato da Marco Mancino a quello di Tumminia, precedentemente acquistato dall'illustre Francesco del Bosco, conte di Vicari, agli atti del notaio Antonino Lazzara di Palermo, il 17 settembre 1593.
Con il testamento di Marco Mancino, redatto dal notaio Paolo Mulè di Palermo e aperto il 10 aprile 1627 viene nominato come erede universale Trajano Parisi, con obbligo, per lui e per i suoi eredi, di assumere nome e cognome del testatore.
Il casato dei Mancino si esaurisce con Marco Mancino VIII, che il 12 luglio 1812 si investe dei feudi di Tumminia e di Casaca.
Certamente il fondaco costituiva un importante luogo di traffico; perciò riesce comprensibile il suo ruolo come uno degli elementi propulsori della nuova fondazione.
Nella <Pianta del cammino dei Corrieri ordinari per S.M> del 1714, il fondaco di Ogliastro viene menzionato per la prima volta tra le stazioni di posta comprese nell'itinerario da Palermo a Noto, e ciò dimostra la crescita della sua importanza.
Del fondaco non esiste più alcuna traccia, si può soltanto individuare il luogo ove sorgeva, lungo l’attuale via Roma (ex trazzera regia) nella piazza Madrice. Si può verosimilmente ipotizzare che l'edificio non fosse dissimile nella distribuzione dalla tipologia tradizionale molto in uso nella Sicilia del XVII secolo, essendo un elemento indispensabile lungo tutti gli itinerari di collegamento fra le principali città dell'Isola.
Nel 1603 risale la costruzione della Chiesa Madre, realizzata vicino al fondaco su uno slargo ai margini della trazzera; nel 1605 fu eretta a parrocchia per volere di Marco Mancino, che richiese espressamente all'arcivescovado di Palermo un arciprete e stabilì di quale entità dovessero essere le offerte per la chiesa da parte della popolazione.
Per tutto il periodo feudale la dinastia dei Mancino fa della cittadina il proprio giardino e la propria residenza. A metà dell'Ottocento giungono gli anni della lotta contro i Borboni.
Marco Mancino VIII sperpera le sue ricchezze in difesa della dinastia borbonica, mentre la popolazione si schiera per l'indipendenza dando vita a più di un tumulto. Si forma anche un comitato rivoluzionario in appoggio a Garibaldi, e nel 1866, allorché i paesi di mezza Sicilia insorsero, Ogliastro è tra questi. Comincia qui la storia moderna del piccolo centro, che conosce stenti e sofferenze, segnata dal calvario dell'emigrazione. Agli inizi del ‘900 la mèta è l'America: ancora oggi nel New Jersey è presente una numerosa comunità di bolognettesi.
Dopo la seconda guerra mondiale sedi privilegiate di emigrazione sono state l'Italia del Nord, la Svizzera, la Francia e la Germania.
Geografia, flora e fauna
Il territorio di Bolognetta è prevalentemente collinare, il centro abitato ha un'altezza media di 330 metri s.l.m.. Il Monte Casachella con i suoi 786 metri è la montagna più alta.
Il territorio confina a Sud con il territorio di Villafrati, a Sud-Ovest con quello di Marineo; a Nord e a Ovest con quello di Misilmeri, a Nord-Est con quello di Casteldaccia, a Est con quelli di Ventimiglia e Baucina, ed è composto dalle contrade Bosco,Casaca, Casachella, Cipolluzzi, Coda di Volpe, Dagariato, Filaccina, Grassorelli, Lordica, Piraynazzo, Risieli, Roccabianca, Testa Montata, Torretta, Tumminia.
I suoi confini, prevalentemente artificiali, sono delimitati a Est e Nord-Est dal torrente Sercia, a Nord dalla Regia trazzera per Pizzo di Cicero (che conduce a Bagheria), mentre ad Ovest dalla Regia trazzera per la Ficuzza e dal vallone Giampaolo.
Il territorio è attraversato dal fiume Milicia, che nasce nel Bosco di Ficuzza e sfocia nel Mar Tirreno, nei pressi di Altavilla Milicia . La flora è composta prevalentemente da alberi di ulivo, agrumi e frumento. Dalle olive prodotte viene estratto un buon olio con medio grado di acidità e quindi dalle discrete caratteristiche organolettiche. Presenti anche diversi vigneti che permettono la produzione di un amabile vino rosato. Tra gli ortaggi prevalgono le coltivazioni di pomodori, finocchi, carciofi e cipolle, che vanno ben oltre il fabbisogno della zona, così da trovare nei mercati vicini, e soprattutto in quello di Villabate, il proprio sbocco commerciale. Gli agrumi sono coltivati sulle rive del torrente Milicia.
In contrada Bosco, nei pressi di Pizzo Mangiatorello, si ha la presenza di " U Pignu ", un albero secolare punto di riferimento per gli abitanti bolognettesi. La fauna è rappresentata dal coniglio selvatico, dalla volpe, dalla gazza ladra e dalla tortora.
Il centro abitato di Bolognetta è suddiviso in diversi quartieri, alcuni dei quali formatisi a partire dal 1980.
- Piazza
- Piano Castello
- Strata Nova
- Ultima Strada (Via Bellini)
- Bivio
- Oliveri
- Pirainazzo
- Scuole
- Variante (Via Luigi Sturzo)
- Campo Sportivo
Inoltre sempre dal 1980 circa, molti abitanti risiedono nelle diverse contrade presenti nel territorio. Le più popolate sono le contrade:
- Lordica
- Scozzari
- Cozzo Napolitano
- Roccabianca
- Grassurelli - Catalano
- Casachella
- Filaccina
Nuclei abitati sono presenti anche in contrada: Dagariato, Liberto, Testa Montata, Passo di fico, Bosco.
ECONOMIA
L'economia si basa prevalentemente sul settore terziario e dei servizi. La ricezione turistica è uno dei punti di forza dell'economia bolognettese. Numerosa è la presenza di agriturismi, ristoranti e pub/bar, che fanno di Bolognetta uno dei centri più rinomati della provincia di Palermo per la degustazione di prodotti tipici durante le festività pasquali e natalizie. Bolognetta è anche conosciuta per trascorrere le gite fuoriporta nei giorni di Pasquetta, 1 maggio, 25 aprile e 2 giugno. In queste date infatti la popolazione presente aumenta notevolmente, in quanto molti turisti si recano nei propri "Villini", così chiamati dagli abitanti di Bolognetta le case costruite nelle contrade.