Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Piccolo comune in provincia di Palermo, Blufi, dista dal capoluogo 124 Km. e 43 Km. da Enna .Sorge in una zona collinare, sul versante meridionale delle Madonie, posta a 720 metri sopra il livello del mare. Il comune si estende per 20 km² intorno al centro capoluogo e comprende l’isola amministrativa di Casalgiordano, nei pressi della città di Gangi. Le altre frazioni invece sono situate in prossimità del centro capoluogo: Alleri, Lupi e Ferrarello ne sono separate dal torrente Nocilla mentre Calabrò, Nero e Giaia Inferiore lungo la strada che sale alle Petralie.
è uno dei più piccoli comuni delle Madonie, dotato della tipica struttura urbanistica che caratterizza i piccoli centri della Sicilia. è un comune giovane, infatti è stato istituito nel 1972, essendo prima di tale data una frazione di Petralia Soprana.
Poche e confuse sono le notizie relative alla storia di Blufi e allo stesso toponimo.
Il nome Blufi appare per la prima volta nel 1211 in un documento in cui la chiesa palermitana concede a Federico II, tra le altre concessioni, i “Proedia Buluph apud Petraliam”, ovvero i possedimenti chiamati “Buluf” presso Petralia. In un testamento del 1482 compare il nome “Morata Bufali”, in altri documenti si incontrano i toponimi Belufi, Balufi, Bolufi fino ad incontrare, in un documento relativo al Santuario della Madonna dell’Olio, il nome attuale Blufi.
Alcuni sostengono che il nome derivi dalle parole greche “boos” (=bue) e “lofos” (=colle) richiamando un leggendario colle del bue. L’ipotesi più accreditata è quella che vede in Blufi un nome di derivazione araba, formato da “be” e “luf”, che richiamerebbe una pianta presente nella zona.
Qualunque sia la derivazione, quel che è certo è che le vicende storiche blufesi sono legate a quelle della città di Petralia Soprana, di cui Blufi è stata una frazione fino al 1972.
è un piccolo centro agricolo, tra i suoi prodotti ricordiamo la produzione di grano, agrumi, olive, mandorle, uva e ortaggi.
Un luogo di notevole interesse nel quale hanno luogo innumerevoli pellegrinaggi è il Santuario della Madonna dell'Olio, nei cui pressi è presente un'antica sorgente da cui affiora un olio minerale al quale vengono attribuiti poteri curativi.
Un altro particolare luogo è l'antico Ponte a tre Archi di epoca romanica, molto suggestivo e di pregiata fattura sul fiume Imera Meridionale, tra il territorio di Blufi e quello di Petralia Sottana. Ferrarello è la borgata più grande del comune. Si pensa che il toponimo derivi dal cognome di uno dei suoi primi abitanti in quanto il cognome Ferrarello è abbastanza diffuso nella zona. Il borgo è diviso nei quartieri "Cossa", "Signuruzza", "Collesano" e "Gatto", che fa parte del comune di Bompietro.
La borgata Nero, situata a meno di un chilometro da Blufi, risale alla fine del sec. XIX. Il toponimo potrebbe derivare dall’appellativo “Niguru” dato a uno dei suoi primi abitanti probabilmente per il colore della carnagione.