Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Il territorio di Ciminna è stato senza dubbio frequentato sin dall'età del bronzo e conserva testimonianze di urbanizzazione che si datano precedentemente alla dominazione ellenica.
Dovette avere particolare sviluppo in età romana, e, in origine, molto probabilmente dovette essere il casale arabo di Hasû, ricco di piantagioni; ne sono testimonianza i numerosi resti risalenti all'età punica e romana. Mantenne poi prerogative urbane nel periodo bizantino ed arabo.
Sotto la dominazione normanna, ai piedi di un castello di cui ancora troviamo i resti, sorse l'antico borgo che oggi corrisponde alla città. Il centro urbano, accresciutosi sotto Federico II, fu riferimento per i territori tra Palermo, Termini e Corleone.
Ciminna fu Terra feudale ambita dalle più cospicue famiglie del baronaggio. Matteo Sclafani ne fu signore ed a lui successe il nipote Guglielmo Peralta. Oggetto di contesa con i Ventimiglia che l'avevano occupata, passò nel 1369 a Guglielmo, ultimogenito del Conte Francesco I. Per assenza di eredi maschi, nel 1619, pervenne ai Graffeo (principi di Partanna) che la adottarono come loro dimora permanente.
Tra il Cinque e il Seicento una cospicua borghesia che fonda la sua ricchezza nel commercio frumentario ed armentizio attraverso la gestione dei latifondi feudali e che di fatto fornisce la classe dirigente ai paesi di nuova fondazione del circondario, è portatrice di istanze culturali concretizzate dal sorgere di istituti ed edifici religiosi, luoghi per l'esercizio della spiritualità, testimonianze di uno status che nei segni dell'arte trova modo di rappresentarsi. Il Centro Storico nelle ancor distinguibili zone medievali e recenti Terra Vecchia, Burgu, e Terra Nova, conserva scorci di particolare fascino, dove Luchino Visconti trovò i naturali scenari per il suo Gattopardo.
Alla feracità del territorio sembra legata l'origine del suo nome e dello stemma civico, una mammella.
Vituzzi è il soprannome con il quale, religiosamente, vengono chiamati i Ciminnesi, poiché devoti a San Vito, santo siciliano patrono della cittadina.
ECONOMIA
Ciminna si distingue per la produzione di prodotti agricoli come grano, olive, uva, ortaggi, mandorle e fave. è presente nel territorio la lavorazione artigianale del legno e del ferro.