Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Lo svincolo di Catenanuova, sull'autostrada Catania - Palermo, conduce, dopo aver percorso circa 15 chilometri, a una delle più antiche, e un tempo potenti, città della Sicilia centrale: Centuripe. Il paesino, oggi tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione, è stato, nel lontano passato, un luogo strategico di comunicazione tra la piana di Catania e le montagne dell'interno. Ciò spiega perché Centuripe godette di una notevole prosperità economica. La visita alla città e al suo patrimonio archeologico è una tappa imprescindibile per chi vuole conoscerne i fasti. I cospicui reperti che vanno dall'VIII sec. a.c. al Medioevo, che verranno in un prossimo futuro esposti nel moderno edificio del Museo Archeologico, sono per ora "immagazzinati" in alcuni locali del Municipio, dove solo parte di essi è visibile. Le grandi tombe a camera di Piano Capitano testimoniano la presenza di popolazioni sedentarie nel territorio di Centuripe già dall'VIII secolo a.c. Ma la città è emersa in tutto il suo splendore nel periodo ellenistico: i ritrovamento risalenti a questa epoca mostrano una Centuripe perfettamente integrata in quel mondo. I resti monumentali più imponenti, comunque, risalgono all'età romana: importanti edifici pubblici e statue in marmo anche di grandi dimensioni danno la misura del potere e dell'egemonia che Centuripe aveva raggiunto sotto l'impero dei Cesari. Un fatto archeologicamente rilevante, perché ha consentito la preservazione dell'intero patrimonio, è stato la completa distruzione della città, tra il 1267 e il1270, e la successiva ricostruzione avvenuta circa tre secoli dopo. Questo passato glorioso lo si può rivivere interamente percorrendo le strade di Centuripe, dove si possono ancora scorgere colonne o altri resti di una realtà millenaria. Il materiale più interessante, finora emerso dagli scavi archeologici è custodito nel museo della città. Consigliata è inoltre una visita ai ruderi del Castello di Corradino, edificato su un edificio romano di età imperiale e, fuori paese, lungo la strada che porta a Troina, un altro castello, quello di Borgo Carcaci. Centuripe è nota anche all'estero per le "copie" di vasellame e manufatti ellenistici.
ECONOMIA
L'economia è prevalentemente agricola e zootecnica con predominanza di agrumi dal fondovalle tutt'intorno fino alla quota di circa 400 metri s.l.m.; dopo tale quota predominano alberi di olivo e di mandorlo.Il rimanente territorio è a pascolo o a seminativo. Nel territorio di Centuripe è presente anche un'area artigianale nella quale insistono piccole industrie e laboratori ceramici con notevole produzione di eccellenti copie della antica ceramica centuripina molto apprezzate dai turisti.L'area dista dal centro abitato di Centuripe circa 4 chilometri procedendo verso la stazione ferroviaria dismessa di Mandarano della ferrovia Motta Sant'Anastasia-Regalbuto, chiusa all'esercizio. Il territorio presenta ancora molte miniere di zolfo, utilizzate attivamente fino agli anni venti e pian piano abbandonate in seguito al crollo della richiesta di zolfo siciliano e cave di salgemma.Le cinque zolfare più estese del territorio di Centuripe erano quelle di: Muglia, Salina, Marmora, Chieffo e Torricchia.Sono presenti anche sorgenti di acque minerali.
La coltivazione dell'arancia rossa rappresenta non solo una delle più grandi tipicità enogastronomiche di Centuripe ma anche un frutto che ha un ricco legame col suo territorio di appartenenza.Tali produzioni rappresentano delle vere eccellenze in termini di qualità e tipicità, all'interno del contesto agrumicolo nazionale, grazie alle qualità intrinseche del terreno, alle caratteristiche climatiche e all'abbondante insolazione.Conosciute come "taruocco" nel dialetto locale, queste arance hanno acquisito il primato di tipicità siciliana poichè apprezzate anche all'estero per la loro dolcezza e bontà.