Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Sortino si trova in provincia di Siracusa, a circa 430 metri sul livello del mare. Il suo bagaglio storico e' collegato, come altre localita' vicine, all'antica necropoli di Pantalica, di cui viene fatta risalire l'origine al V secolo a.C.. Probabilmente proprio la particolare posizione, strategicamente difendibile visto che la necropoli stessa si trovava scavata tra le rupi della valle calcarea del fiume Calcinara ha fatto in modo che alcuni abitanti si stabilissero in quei luoghi su pianta stabile. Secondo qualche studioso, L'etimologia di Sortino è da far risalire al termine arabo "Sciurta", che significa polizia o vedetta e indicava un posto di guardia presente nel luogo. Il paese, infatti, in origine, consisteva semplicemente di una torre, costruita dai Saraceni sul monte Aita, dalla quale si controllava strategicamente tutta la valle che parte da Pantalica e arriva a Siracusa, essendo tale torre un avamposto militare. Accanto alla torre, dopo aver cacciato i saraceni dalla Sicilia su concessione di Ruggero II di Altavilla, nacquero il castello feudale e un nucleo di case, il casale feudale di Sortino. A partire dal XIV secolo si hanno notizie certe: in questa fase storica il borgo fu feudo dei Moncada e successivamente degli Eredia . Fu l' imperatrice Costanza a concedere il feudo di Sortino ad Arnaldo Conte di Modica ai cui successori rimase fino al 1477, quando fu acquistato da Guidone Gaetani. Inizia per Sortino un nuovo periodo: il borgo medievale raggiunse ben presto notevoli dimensioni ed una discreta popolazione riuscendo anche a diventare autonomo dalla contea di Modica, e con specifiche caratteristiche proprie, che distingueranno Sortino da quelle della medesima contea di Modica e anche dalle limitrofe contee di Augusta e Melilli. Fu notevolmente danneggiata dal terremoto del 1693, evento tragico che costrinse i superstiti a ricostruire la citta' La ricostruzione fu opera dei Gaetani, che stanziarono le somme necessarie facendo venire da Palermo un architetto per la progettazione e la direzione dei lavori. La vecchia Sortino, che si trovava sul dorso del monte Aita soccombette quasi per intero insieme al suo castello; la nuova Sortino rinacque tutta nei pressi della collina denominata Cugno di Rizzo, a Nord, a partire dal sito in cui esistevano le due case religiose delle Benedettine e dei Cappuccini, anche esse gravemente danneggiate. La scelta del nuovo sito fu dettata dal fatto che l'antica Sortino, costruita sul dorso del monte Aita era esposta a smottamenti. L'architetto incaricato dei lavori ricostruì il paese secondo un piano regolatore con schema a griglia, ispirandosi all'impianto urbanistico di Palermo: il corso Umberto, quale asse urbanistico della città, si incrocia con una via molto larga, la via Libertà, formando così i Quattro Canti. Rispettando i canoni estetici del Barocco, sul corso, quale luogo centrale e via principale, si affacciano molti dei palazzi e delle chiese di Sortino, e si aprono molte piazze. Le attività economiche prevalenti sono l'agricoltura, l'allevamento e l'artigianato. I prodotti maggiormente coltivati sono gli agrumi, le olive, i cereali e la frutta. Gli allevamenti presenti sono quelli di bovini, ovini e l'apicoltura. Caratteristica è la lavorazione artigianale del legno, del ferro, del marmo, della pietra e dei ricami.