"DAT MEGARA ORTUM HYBLAE LEO MARTEM ALVEARE MELILLI"
/Megara dà a Ibla Melilli la nascita; il leone dà la forza e la prosperità ).
La suddetta frase campeggia sullo stemma della città.
Il territorio di Melilli è stato abitato fin dalla preistoria: infatti sono molte le necropoli che testimoniano la presenza dell'uomo in questa parte della Sicilia. Il vasto territorio di Melilli racchiude molte necropoli dell'età di Castelluccio (XVII - XV secolo a.C.). La presenza di numerose necropoli rupestri fece affermare a numerosi storici e archeologi dei secoli scorsi che all?interno del territorio di Melilli fosse da ricercare l'antica Hybla sicula, il cui re Hyblon concesse ai megaresi dell'ecista Lamis la terra su cui fondare, nella seconda metà dell' VIII secolo a.C. Megara Hyblaea anche se gli archeologi identificano Hybla con Pantalica. Il toponimo Melilli, "Sentiero trafficato" è probabilmente di origine berbera (Malilah e Malili), dovuto alla posizione geografica di notevole importanza strategica, soprattutto durante il Medioevo, poiché posta su un colle a guardia della via di comunicazione tra Augusta e Siracusa. Fu città demaniale fino al secolo XIV .Nel periodo feudale appartenne alla Contea di Augusta e, più tardi, della famiglia Moncada. Melilli è riuscita a sopravvivere a due devastanti terremoti nel 1542 e nel 1693. Dal 1842 detiene l'autonomia. Il 29 luglio 1860, a seguito della spedizione dei Mille di Garibaldi, conclusasi con la cacciata dei Borboni, il consiglio comunale di Melilli rinnovò il suo voto di annessione alle province d'Italia sotto Vittorio Emanuele II, Re d'Italia. Gli ultimi anni del XIX secolo, poi, registrarono la partenza di parecchie famiglie di melillesi verso i paesi extraeuropei. Fu l'inizio dell'emigrazione, che ad ondate successive e fino agli anni sessanta, porterà migliaia di melillesi a raggiungere soprattutto gli Stati Uniti d'America, popolando la cittadina di Middletown nel Connecticut nel quale sorgerà la Little Melilli, dove gli emigrati faranno rivivere le tradizioni del loro paese di origine. L'avvio dell'industrializzazione, nel dopoguerra, trasformò il territorio di Melilli verso la metà del 1948 con l'istallazione a Punta Cugno della RASIOM, la prima raffineria di petrolio. A questa si aggiunsero successivamente la Sincat, la Montecatini, la Celene, la Liquigas, l'Isab e la centrale termoelettrica dell'Enel. In quasi trent'anni dal 1948 al 1976, la fascia costiera del territorio melillese subì l'installazione di tutte le industrie chimiche e petrolchimiche che si trovano nella provincia di Siracusa. Contemporaneamente gli abitanti di Marina di Melilli furono costretti a trasferirsi in altre zone della provincia a causa dei gravi problemi ambientali provocati dai complessi industriali. Di Marina di Melilli oggi non resta che un esempio di archeologia industriale con case abbandonate e sventrate. Le attività economiche principali sono l'agricoltura e l'allevamento bovino. I prodotti maggiormente coltivati sono gli agrumi, i foraggi, l'uva, le carrube, i cereali, le mele e le olive.