Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Portopalo di Capo Passero è il comune più a sud dell'isola siciliana. Del suo territorio fa parte l'isola di Capo Passero a poche decine di metri dalla terraferma e l'isola delle Correnti a pochi chilometri. Nel 395 a.C. Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, durante la guerra contro Cartagine per il possesso della Sicilia, sferra l?attacco finale alla città di Mozia, colonia fondata dai fenici nel IX secolo a.C. I pochi superstiti scampati al massacro trovarono rifugio presso le coste dell'estrema punta sud - est della Sicilia, a ridosso di Pachys, un promontorio di origine vulcanica. Oggi il promontorio si chiama Capo Passero, e ai suoi piedi sorge Portopalo, piccolo centro di 3500 abitanti circa immerso in una natura ancora intatta e incontaminata, bagnato da un mare dai vivi riflessi smeraldini. Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, è il paese più a Sud della Sicilia (al di sotto del parallelo di Tunisi). La fascia costiera alterna lunghe spiagge, caratterizzate da dune sabbiose, ad alte scogliere a picco sul mare. Il centro abitato (20 metri s.l.m.) è tagliato in due dalla Via Vittorio Emanuele che tocca ad Est il mar Jonio e ad ovest il Mediterraneo. Il clima caldo ed asciutto è mitigato dall'azione dei due mari. Portopalo, il cui antico nome era Terra Nobile, fu fondata nel 1778 dal barone Don Gaetano Deodato - Moncada che, nel 1792, fece costruire a proprie spese le prime cento case nei pressi della Tonnara. Fino alla soppressione della feudalità, nel 1812, Portopalo rimase villaggio suburbio di Noto, per poi passare sotto il decurionato di Pachino, dal quale si svincolò nel 1974 divenendo così Comune autonomo. Curiosità Il 25 dicembre 1996 a largo di Portopalo affondò un battello di immigrati che stava cercando di raggiungere le coste siciliane. Il naufragio passò nel più profondo silenzio (nonostante le testimonianze dei pochi superstiti e dei mass media) e solo dopo un'inchiesta giornalistica venne riconosciuta la morte di 283 vittime, che rende il naufragio di Natale la più grande tragedia navale avvenuta nel Mediterraneo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La tragedia ha ispirato Bebo Storti, Renato Sarti e Giovanni Maria Bellu , aiutati da Ludovico Bessegato, per la scrittura dello spettacolo teatrale di grande successo La nave fantasma.