Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Secondo il geografo arabo al-Idrisi la località era conosciuta con il toponimo di Gazirat el-Haman ("Scoglietti dei colombi"). Insediamenti si registrano a partire dal XVII secolo, in concomitanza della fondazione di Vittoria. Il nome di di Scoglitti, infatti, appare già in alcune mappe del 500 e per la prima volta con chiarezza nella deliberazione del 1639 con cui fu assegnato il territorio a Vittoria, mentre nelle carte del 1608 con cui si procedette all'assegnazione delle terre ai nuovi coloni appare citata la "via della cava di gesso di Cammarana", una delle due strade che portavano al mare.
Se l'attuale sito di Scoglitti era deserto nella seconda metà del 500, così non era del promontorio dove, attorno alla chiesa della Madonna di Cammarana, ogni estate il 15 agosto si riunivano migliaia di fedeli a festeggiare l'Assunzione con una fiera e una corsa di cavalli.
Il culto, di probabile origine bizantina, continuò fino a tutto il 1834 ed è collegabile alla tradizione delle statue di Gulfi e alla elaborazione della leggenda del salvataggio e dell'arrivo a Gulfi delle statue della Vergine e del Salvatore che sarebbero state spinte in mare al tempo della persecuzione iconoclastica a Costantinopoli nell'VIII secolo d.C.
Sulla chiesa e sul promontorio si è addensato nel corso dei secoli un nucleo di leggende di "truvatura" e di tradizioni popolari che andrebbero riscoperte.
L'entroterra di Scoglitti, già alla fine del 500 era specializzato nella produzione del grano ma anche qui a poco a poco si affermò il vigneto e a fine settecento Scoglitti esporta già a Malta migliaia di barili del vino vittoriese.
Lo sviluppo della zona si avrà solo in seguito all'abolizione della feudalità, nel 1812 quando venne meno il monopolio del marchese Ferreri e da quel momento numerosi altri proprietari e imprenditori poterono dedicarsi al commercio del vino.
Conseguenza ne fu lo sfruttamento del porto che funse da caricatoio per le derrate agricole; si diffusero anche nel novecento dei magazzini per la salatura del pesce, che oggi non esistono più e man mano che la cittadina cresceva, si rendeva necessario assicurare tutti i servizi, chiesa, anagrafe, carabinieri, cimitero, scuola, medico condotto e dal 1877 fu inserita come tappa bisettimanale per il postale della Compagnia Florio. Il tessuto urbano si sviluppò pienamente solo nell'Ottocento e si mantenne quasi invariato fino agli anni cinquanta.
Anche prima dell'Unità d'Italia si era avvertita l'esigenza di costruire un vero e proprio molo e fu l'iniziativa di Cancellieri a imprimere una svolta facendo denominare nel 1879 Scoglitti "porto di quarta classe".
Scoglitti oggi è dotata di un porto peschereccio di discrete dimensioni, il quale attende da anni un necessario ampliamento che lo proietti in un'ottica mediterranea più vasta. L'economia è legata alla pesca,all'agricoltura e al turismo stagionale. Nelle zone a ridosso del mare, è una delle prime zone in cui si afferma la coltivazione del pomodoro attorno al quale prosperano piccole industrie per la produzione di conserve di pomodoro o per la salagione del pesce azzurro.
Come arrivarci: Collegamenti ogni 2 ore circa con Vittoria ( coincid. per CT), Comiso, Ragusa, Catania; a Ragusa coincidenze per Modica, Marina di Ragusa e tutti i principali comuni della Sicilia sud occidentale.Scoglitti è raggiungobile con ogni mezzo: a 13 Km. da Vittoria, sul mare; dalla S.S.V. Catania - Ragusa (70 min. circa) uscire al bivio per Comiso-Vittoria.
Scoglitti ha un collegamento diretto con Malta.