Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
La Provincia di Siracusa confina a nord e nord-ovest con la Provincia di Catania, ad ovest con la Provincia di Ragusa, mentre ad est ed a sud è bagnata rispettivamente dai mari Ionio e Mediterraneo. La Provincia di Siracusa rappresenta un fondamentale riferimento commerciale grazie al porto di Augusta, nonché un notevole polo d'attrazione turistico ed archeologico. Il capoluogo è inoltre un importante snodo stradale e ferroviario della Sicilia. Infine, in essa è presente il più alto numero di riserve naturali della regione. 1. La zona nord (Lentini, Carlentini e Francofonte) appartiene alla Valle del Simeto, altrimenti detta Piana di Catania, caratterizzata dall'affiorare dei territori lavici ideali per le colture agrumicole. 2. L'altopiano ibleo si distingue per l'aspetto prevalentemente agricolo del territorio, segnato dai solchi delle cave e dalla presenza di vasti campi chiusi da caratteristici muretti a secco. 3. La sub-regione dell'Anapo, comprende la parte centrale del territorio della Provincia, dove è più intenso l'insediamento umano. Essa presenta una linea di costa ricca di insenature e di ripari naturali (il Golfo di Augusta, Punta d'Izzo, il Porto Grande di Siracusa, Ortigia) ed un articolato sistema di aree pianeggianti e collinari che fungono da collegamento con l'area iblea. 4. Il cono sud, fortemente condizionato dall'azione delle acque: da una parte, la presenza del mare, che con le sue infiltrazioni salmastre penetra nella falda acquifera costiera creando il fenomeno dei pantani; dall'altra, i torrenti che modellano il tavolato carsico su cui scorrono. Le diverse riserve naturali e aree di interesse naturalistico, fanno di Siracusa la provincia siciliana con il maggior numero di aree protette. In via di istituzione sono, poi, il Parco Nazionale dei Monti Iblei, previsto con un emendamento alla Legge finanziaria del 2007; nonché la Riserva naturale orientata di Capo Passero, il cui decreto istitutivo, emesso nel 1995, per garantire la salvaguardia e la conservazione dell'intera area, è stato bloccato da una sentenza del TAR, a seguito di ricorso presentato dal proprietario dell'area in questione. Infine il turismo, risorsa in costante crescita in tutta la provincia, trainato soprattutto dalle attrattive del capoluogo. Negli ultimi anni, poi, con i molteplici investimenti effettuati in questa direzione, si è avuto un aumento della ricettività alberghiera con la presenza di 4.798 posti letto per 2.671 camere, suddivisi tra alberghi, bed and breakfast e villaggi turistici. Il flusso più intenso, ovviamente, riguarda il capoluogo ed i siti facenti parte della lista dell'UNESCO, (Noto, Palazzolo Acreide e Pantalica), nonché le zone balneari (Noto, Avola, Portopalo, Fontane Bianche, Arenella, Marzamemi, Brucoli e Agnone Bagni) che richiamano presenze stagionali dal nord Italia e dall'estero; ma anche le aree archeologiche (Leontinoi, Akrai, Megara Iblea, Eloro, Avola antica, Noto antica), oltre alle anzidette riserve naturali. Il folklore è ben presente in quasi ogni Comune, con le feste patronali, le sagre e le manifestazioni.