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:: Valledolmo » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Valledolmo dista 127 Km. da Palermo e sorge in una zona montuosa, posta a 760 metri sopra il livello del mare, nella vallata che da Pizzo Sampieri (m.1081) e dal Monte Campanaro si spiega a ventaglio sino alla montagna di Cammarata (m.1576). Il territorio fa parte fino al XVI secolo della Contea di Sclafani.
Giovanni de Luna e Peralta duca di Bivona, in data 21 giugno 1582 , per once 13, 250, vendette a Giacomo di Giorlando, detto lo Squiglio, da Collesano, previo atto notaro Antonio Larosa di Palermo, i seguenti quattro feudi, costituenti insediamenti baronali: 
Valle dell’Ulmo, Cifiliana, Castellucci e Mezzamandria nuova.
L'inizio dei lavori di fondazione del nuovo villaggio, denominato Castel Normanno, si deve al Cav. Antonio Cicala "nobile di origine genovese", i cui antenati nel sec. XV, si erano trasferiti in Sicilia.
Il cav. Cicala acquista la baronia di Valle dell’Ulmo da Pietro Lo Squiglio barone di Galati. ma non ne chiede la prescritta Licentia populandi. Il paese si sviluppa attorno ad un grosso caseggiato sede della baronia che ne fu proprietaria, presente ancora adesso, attorno ad un cortile conosciuto come "Baglio Castellana". A Don Antonio Cicala si deve la costruzione di una chiesetta dedicata alla Madonna del buon Pensiero, in quanto la piccola cappella ricavata da fienile non riusciva a contenere più i numerosi fedeli. Della chiesetta ancora oggi rimane la campana di bronzo sull'orlo della quale sta chiaramente scolpito: "D. ANTONIO CICALA. BARONE DI VALLE DELL'ULMO. 1645".
Fondatore ufficiale del borgo però risulta il nipote del Cav. Cicala, il Conte Giuseppe Mario Cutelli che eredita dal nonno la baronia di Valle dell’Ulmo e dal padre il famoso giuriconsulto Mario Cutelli , Conte di Villa Rosata e signore di Aliminusa, i feudi di Cifiliana e Mezzamandria nuova diviene nel febbraio del 1651, 5° Barone di Valle dell’Ulmo, e 1° Barone di Castel Normanno.
Il Cutelli ottiene la licentia populandi il 17 agosto 1650 e chiama il villaggio Valle dell’Ulmo per la presenza nella vallata di un gigantesco olmo inun luogo attiguo all'esistente magnifico palazzo feudale.
Detta Licentia Populandi fu firmata da Don Melchiorre Centellis de Borgia, in nome del Viceré spagnolo.
Il territorio di Castel Normanno in origine era formato dal feudo di “Valli di l’ulmu, dagli ex feudi di Chifiliana, Mezzamandranuova e di Castelluzzi, appartenenti tutti, tranne l’ultimo, alla baronia di don Giuseppe Cutelli nel 1650.
Nel 1655 all’età di diciannove anni muore la Contessa Anna Summaniata moglie di don Giuseppe (il mausoleo innalzatole dal Conte ancora oggi si può ammirare nella Chiesa della Madonna del Buon Pensiero oggi Chiesa delle Anime Sante). Dopo qualche anno di lutto don Giuseppe convolò a seconde nozze con Donna Maria Abatellis, figlia del Conte Ferdinando Cutelli Grimaldi e di Anna Abatellis Tornabene.
Il conte muore il 24 novembre del 1673 e contrariamente al suo desiderio di essere sepolto a Castel Normanno venne tumulato nella Chiesa di San Francesco di Paola fuori porta Carini, a Palermo.
Gli succedette il figlio Antonio Cutelli 6° Barone di Valle dell’Ulmo 2° Barone di Castelnormanno, signore di Aliminusa ,di Cifiliana, Conte di Villarosata .
Antonio fu costretto a donare le Baronie avuta in eredità alla madre Contessa Maria Abatellis, che per tale passaggio fu la 7° Baronessa della Valle dell’Ulmo. Fu ucciso 5 Agosto 1711 nel tentativo di abuso di un “jus primae noctis”, per mano di un suo vassallo tale Pietro Corvo.
Le spoglie riposano nel sontuoso mausoleo eretto nella chiesetta baronale, oggi "Chiesa della Anime Sante. 
Alla morte della madre Maria Cutelli Abatellis, le succede la sorella, Cristina Cutelli che eredita il 20 Luglio 1712 la Baronia di Valle dell’Ulmo-Castelnormanno divenendone così la 8° Baronessa. Cristina Cutelli sposa Don Giovanni Joppolo, la coppia non ha figli maschi per cui la Baronia passa alla loro figlia femmina Girolama Joppolo il 16 Luglio 1746, la quale diviene la 9° Baronessa di Castelnormanno -Valle dell’Ulmo ed alla quale tra l’altro, il 16 Luglio 1748, passano in eredità per la morte dello zio Avv. Giovanni Cutelli, i feudi di Cifiliana e di Mezzamandranuova.Alla morte dei due senza figli (Ottobre 1761) la Baronia passa al nipote per parte materna, Matteo Lucchesi Joppolo che diviene così il 10° Barone di Castelnormanno-Valle dell’Ulmo. Suo successore il 21 Maggio 1774 è il figlio Ignazio Lucchesi Palli, che diviene l’11° Barone.
La storia ci ricorda la coraggiosa protesta dei contadini di Valledolmo che nel 1785, dal 28 ottobre all'11 novembre, si ribellarono ai gravosi patti agrari loro imposti dai feudatari
Nel periodo del ventennio fascista Valledolmo ricevette una conduttura idrica che soddisfò i bisogni degli abitanti. Nel 1927 si ricorda la visita dell'allora prefetto Mori, detto "prefetto di ferro" che venne ad inaugurare la nuova rete idrica e il nuovo monumento ai caduti, chiamato dai valledolmesi u Pupu, famoso per lo scandalo che la sua nudità, allora diede agli occhi morigerati degli abitanti del paese, tanto da essere immediatamente coperto con dei veli che ne celassero le parti impudiche.
Durante la seconda guerra mondiale, un aereo alleato lanciò per errore, una bomba sulla Chiesa della Purità, distruggendola e ferendo alcuni fedeli. Questo ordigno era destinato sulla più piccola e antica chiesa della Madonna del Buon Pensiero, in quel momento destinata ad accogliere munizioni ed armi.


ECONOMIA

La produzione agricola del paese è basata sulla coltivazione di grano, pomodoro ed uva. Rilevante è il settore dell'allevamento di bovini cui risulta associata l'annuale Fiera del Bestiame che si tiene nei mesi di agosto e di ottobre.

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