Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Piccolo comune montano nella Valle del Belice, costituisce il più antico insediamento albanese in Italia. L'origine di Contessa viene infatti fatta risalire al 1450 allorquando, per sfuggire alla dominazione ottomana e conservare la fede cristiana, molti albanesi, si rifugiarono nel Meridione d'Italia fondando o ripopolando circa 100 località.
Prima del 1450 Contessa era uno dei casali del territorio di Entella e del castello Calatamauro. Fu un gruppo di profughi albanesi che ricostruì le rovine abbandonate di un antico casale preesistente: il Casale di Comitissa o "Vinea Comitissae", ripopolato poi da soldati albanesi, provenienti dal Castello di Bisiri (Mazara) dove avevano prestato servizio per il re di Napoli dal 1448. Contessa Entellina, è una delle circa 50 località, che conservano ancora il rito bizantino e la lingua, le tradizioni ed i costumi degli antenati albanesi.
Tomaso Fazello scrive (D.1, L.X) che il casale di Contessa fu ricostruito ed abitato da quei Greci (Albanesi), che in passato si erano fermati a Bisiri, castello nel territorio di Mazara.
Anche Rocco Pirri, nella sua opera sulla Chiesa di Agrigento (L.3, pag. 249), riporta che il Casale di Contessa, ubicato nelle vicinanze del Castello di Calatamauro, dal 1450 fu ripopolato e ricostruito da alcuni greci (albanesi) provenienti da Bisiri.
Rocco Pirri informa inoltre che questi bisirioti seguivano il rito greco e facevano celebrare le funzioni religiose in una cappella dedicata alla SS.ma Annunziata.
Infine lo storico Vito Amico, nel Dizionario Topografico di Sicilia (V. II, pagina 207), riporta che alcuni greci (albanesi), che abitavano il Castello di Bisiri, si trasferirono nel Casale di Contessa, da tempo abbandonato e distrutto.
Il paese si sviluppò però significativamente solamente dopo il 1500, quando furono sottoscritti i Capitoli di concessione dei feudi di Contesse e Serradamo.Altri profughi albanesi intanto nel 1521 raggiunsero Contessa: Don Alfonso Cardona pagò il nolo delle navi per il loro viaggio dall'isola greca di Andros a Messina.
Gli Albanesi venivano comunemente chiamati "greci", in quanto si dava maggior rilevanza alla diversità religiosa (rito greco) piuttosto che all'origine etnica (albanese).
Ancor oggi gli abitanti dei paesi confinanti continuano a chiamare i contessioti "greci di la Cuntissa".
A partire dal XVI secolo si riscontrano documenti notarili o ecclesiastici che riguardano la nuova comunità degli albanesi stabilitisi nell'antico casale.
Il 14 dicembre del 1517 fu redatto l'atto di affitto a Chiusa, presso il notaio Francesco Florena, sottoscritto da una rappresentanza della comunità albanese di Contessa.
Prima che scadesse il contratto di affitto di nove anni, gli Albanesi di Contessa sottoscrissero con Don Alfonso Cardona un atto di concessione, presso lo stesso notaio Florena di Chiusa, il 2 dicembre 1520.
Con questo atto i feudi di Contessa e Serradamo furono assegnati agli Albanesi, che li coltivarono a grano e li trasformarono in vigneti, uliveti e frutteti.
ECONOMIA
Il paese ha un economia basata sull'agricoltura (vite,ulivo, cereali) recentemente e stata riconosciuta la DOC per la produzione vinicola, già nell'antichità si parlava di Vinea Comitissa e le monete dell'antica Entello raffiguravano grappoli d'uva.