Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Castelmola (Castemmula o Mula in siciliano) è un paese piccolo e ben conservato sulla cima di un cocuzzolo a 529 metri s.l.m. a strapiombo sul mar Ionio a 36 km da Messina e a 49 da Catania. Il punto pi&uograve; elevato si raggiunge salendo per un sentiero, dalla piazza principale del paese, fino ai ruderi di un castello. Sulla piazza esiste un belvedere che offre una splendida vista sulla costa ionica e sulla città di Taormina.
Le origini di Castelmola risalgono al periodo pre-ellenico.
Secondo il Prof. Casagrandi ebbe la denominazione "Mylai" dai primi navigatori ellenici che la scorsero in lontananza e che le diedero questo nome per la sua caratteristica conformazione di gran sasso rotondo, raffigurante vagamente o un enorme mola o una grande macina da mulino sovrapposta ad una altura che funge da base. Il nome originario o Mola venne mantenuto fino al 1862, quando assunse l'attuale denominazione. Forse per la sua posizione sopraelevata fu un tempo la vera acropoli di Taormina e probabilmente, Castelmola avrà svolto tale funzione durante i due assedi musulmani, che ebbe a patire la stessa Taormina nel 902 e nel 962 d.C.
Una cosa è certa che le loro vicende sono talmente connesse da non poter distinguere quelle dell'una da quelle dell'altra.
Mylai era il nome del primo insediamento, risalente all'Età del ferro (VIII secolo a. C.),ad opera dei Siculi. Ciò è testimoniato dal ritrovamento della necropoli di Cocolonazzo.
Le ceramiche con decorazioni dipinte a motivi geometrici, restituite dalle sepolture a grotticella artificiale sono conservate nel museo archeologico di Siracusa, ed hanno consentito di determinare l'origine dell'abitato.
Nel 396 a. C. i Siculi sostituiscono le antiche mura di pietre a secco con pi&uograve; validi bastioni, in previsione di un attacco di Dionisio, tiranno di Siracusa, che assedia Mylai, ma viene sconfitto e respinto. Nel 392, lo stesso Dionisio, ritenta l'attacco, con maggiore fortuna e riesce a occupare la zona. Alla sua morte, nel 367, la città viene ricostruita da Andromaco, padre dello storico Timeo . Andromaco costruisce il centro abitato a piano delle Ficare, erige nuove fortificazioni, realizza cisterne, di cui esistono ancora tracce lungo il percorso, e serbatoi per l'acqua, migliorando così le condizioni di vita. Tindarione, che governa la città, alla morte di Andromaco, la pone sotto protezione di Pirro, ma, durante la Prima Guerra Punica, nel 263 a.C., viene conquistata da Gerione di Siracusa, che ottiene da Roma la legittimazione a governare fino al 214.
Sotto il periodo romano ebbe un certo splendore, servì da rifugio per gli schiavi ribelli durante le guerre civili (135-132a.C.).
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, la città segue il destino dell'Isola, passando sotto l'influenza bizantina.
Il primo agosto 902, i Saraceni di Hibraim, principe di Cairouàn, riescono a far breccia nelle fortificazioni della città, facendo strage degli abitanti. Solo il castello resiste all'attacco dei Mori che si dirigono verso Taurmenium, attraversando la porta che da allora è detta "dei Saraceni".
Nel 1078, Ruggiero il Normanno sconfigge gli Arabi e li caccia dalla Val Demone, costruisce un nuovo abitato intorno al castello e lo fortifica. E' in questo periodo che il borgo comincia a chiamarsi Mola. Quando gli Svevi subentrano ai Normanni, Mola li appoggia contro gli Angioini. Nel 1282 gli Angioini sono cacciati dalla rocca e la popolazione si schiera con gli Aragonesi.
I secoli seguenti sono difficili per gli abitanti, oppressi dal malgoverno spagnolo che li sottopone a pesantissimi prelievi fiscali, sacrifici e rinunce d'ogni genere.
Appartenne a diversi feudatari: Tommaso Marullo, marchese di Condagosta, Placido Castello, Principe di Parco, Alvaro Villadicane, che nel 1756 ottiene per Castelmola il titolo di principato dato che nel 1738 era entrata a far parte del Regno delle Due Sicilie.
Nel 1860, l'esercito borbonico è in fuga e la popolazione vota l'annessione al Regno d'Italia.
Dal 1928 al 1947 fu frazione di Taormina, divenendo comune autonomo dopo tale data.
Il municipio è sito in piazza Cappuccini, tel. 0942-28185 fax. 0942-28195. Economia
Le attività economiche principali sono l'agricoltura, l'allevamento e attività terziarie connesse al turismo. Nel settore dell'artigianato, invece, c'è da segnalare: la produzione dei suddetti "scanni", antichi sgabelli costruiti in legno di Ferla; il ricamo a mano di tessuti e i lavori in ferro battuto..
Le colture prevalenti sono gli agrumi, le olive, i fichidindia, l'uva e il grano. Gli allevamenti presenti sono quelli di bovini e ovini.