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:: Solarino » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Solarino sorge a circa 15 chilometri a Nord di Siracusa, nella cosiddetta Val d'Anapo, in una zona lievemente collinare posta a 165 metri sopra il livello del mare, estrema propaggine orientale dei Monti Iblei che degradano verso la Piana di Siracusa, nella zona chiamata ancora oggi "Pozzo della Chiesa".
È il più piccolo comune, per estensione, della provincia, ma nel contempo, con i suoi 7.365 abitanti detti solarinesi, è anche il terzo maggior comune della provincia per densità abitativa, dopo il capoluogo e Floridia.
La sua importanza, all'interno della provincia, è legata alla lavorazione dei prodotti agricoli. Nel comune, infatti, converge annualmente, sia gran parte della produzione olivicola della zona per la molitura, sia una quantità di mandorle di circa 65.000 quintali pari all?80% della produzione siciliana.
La storia delle origini di Solarino è avvolta nel mistero ed è spesso labile il confine tra realtà e leggenda, a causa di un incendio che nel 1944 distrusse l?archivio comunale, rendendo ardua la ricostruzione storica.
Molteplici sono le testimonianze archeologiche della presenza umana nell?odierno territorio comunale risalenti anche alla preistoria.
Già le origini del suo nome sono poco chiare, secondo alcuni potrebbe derivare dal latino solaris o solarium che significa "soleggiato", forse perché riferito alla posizione geografica del territorio; secondo altri, dal siciliano sularinu, che significa "solitario", forse perché riferito alla chiesa che originariamente era isolata dal primo nucleo abitato.
Le prime notizie certe su Solarino risalgono al XIII secolo (1296), quando viene annoverato come feudo baronale del siracusano Gutierre de Nava, nel ruolo dei feudatari sintetizzato dal De Spucches. Fino ad allora, la storia tende a confondersi con la tradizione che vede la predicazione di San Paolo nelle terre solarinesi, durante la sosta di tre giorni che quest?ultimo fece a Siracusa nell?anno 63, durante il viaggio che dalla Cilicia lo portava a Roma.
Secondo la tradizione locale, L'Apostolo visitò anche l'oppidum presente nella zona di Cozzo Collura, nei pressi dell'odierna Solarino, dove fece miracolosamente sgorgare dell'acqua, dopo aver battuto la terra con il piede. Ed in effetti, nella zona del Cozzo Collura, sono stati ritrovati dei reperti archeologici relativi al periodo romano che va dal II al IV secolo d.C. tra cui i ruderi di una chiesa paleocristiana e un pozzo, ragion per cui, ancor'oggi il sito in questione è chiamato, in dialetto solarinese, dagli abitanti del luogo Puzzu 'a Cresia (Pozzo della chiesa) o Puzzu 'i San Paulu (pozzo di San Paolo).
Ritornando alla storia del paese, il 15 dicembre 1656, fu investita del feudo la nobile famiglia catalana dei Requisenz, giunti in Sicilia nel 1453 con le truppe di Re Alfonso .
Nel 1693 un grande terremoto distrusse le città di Siracusa, Noto e Canicattini Bagni. Il principe diede agli scampati casa e terreno, e cosi fece aumentare la popolazione del villaggio. Nel 1792 Solarino contava già 600 abitanti.
Ne 1759, data più attendibile della fondazione, rilevata dai documenti parrocchiali, Don Giuseppe Antonio Requisenz, Principe di Pantelleria, Conte di Buscemi e Barone del feudo di Solarino, facendo affuire la popolazione nel feudo, diede vita al nucleo urbano che chiamò "Terra di San Paolo nel feudo di Solarino".
Con Regio decreto del 20 dicembre 1827, il re Francesco I , Re delle Due Sicilie, concesse al «Comunello» di San Paolo Solarino l?autonomia amministrativa:
"Il comunello di San Paolo Solarino cesserà di far parte del comune capovalle di Siracusa e sarà costituito in Comune particolare dello stesso nome?.
Sia durante il Regno delle due Sicilie che con l'avvento del Regno d'Italia, il nome ufficiale del paese era "Comune di San Paolo Solarino, e ciò fino al 9 settembre 1920, quando negli atti ufficiali preparatori per le elezioni comunali del successivo mese di ottobre, si legge soltanto "Municipio di Solarino".
Seppur non ci sia alcuna spiegazione ufficiale del cambio di denominazione da "San Paolo Solarino" in "Solarino", secondo lo studioso P. Serafino M. Gozzo, tale evento è da collegarsi alla volontà politica del Sindaco dell'epoca, Carmelo Lamonica, di laicizzare le istituzioni, eliminando il riferimento alla figura religiosa del Santo dal nome del Comune. Nonostante ciò, tale riferimento all'Apostolo di Tarso, continua ad esistere nella denominazione dialettale del paese, appunto: San Paulu e nel conseguente nome per i suoi abitanti, detti Sampalisi o addirittura paliddi (letteralmente "paolini").
Nel 1922, infine, fu introdotto il sigillo comunale con la dicitura "Comune di Solarino", attuale denominazione del paese.
In quell'epoca furono quindi istituiti gli Ordinamenti dello Stato Civile che vennero quasi tutti distrutti, nel dicembre del 1944, da un incendio appiccato nella sede del Municipio, nel corso di un moto popolare organizzato da una schiera di giovani renitenti alla leva militare. I documenti d' archivio, bruciati e distrutti. Con fatica, e dopo molto tempo, poterono essere ricostruiti, ma solo in parte.


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