Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Il territorio di Giuliana, in cui è attestata in età storica la presenza di Sicani, Elimi, e Cartaginesi, è certamente noto sin dall’età imperiale (I-V sec. d.C.), quando compaiono almeno tre insediamenti di carattere prediale: Comiciana, Ciniana e Juliana. Massa agricola o villa rustica, Giuliana prende il nome dal suo antico latifondista romano Julius, verosimilmente riconducibile alla gens Julia.
Con diploma del 1185 re Guglielmo II concede il casale alla Chiesa di Monreale, insieme ai quattro casali di Comicchio, Adragna, Senurio e La Chabuca. L’1 dicembre 1293 Giacomo II conferma la vendita da parte di Guglielmo Calcerand de Cartellà a Pietro Susteri e Francesco di San Felice di alcuni castrorum et locorum, tra cui Giuliana.
Sotto Federico III d'Aragona il centro abitato viene fortificato con un castello turrito e munito di una cinta muraria aperta da tre porte (Iammagli, poi detta Porta Palermo, Porta di Sciacca e Porta Beccherie). La fortezza di Giuliana assolse per lungo tempo un rilevante ruolo strategico, in quanto, sorgendo lungo la direttiva Corleone-Sciacca, era collegata ad ovest con il castello di Zabut (Sambuca di Sicilia), il quale a sua volta tramite il castello di Menfi comunicava con quello di Salemi; a sud con il castello di Caltabellotta; ad est con quello di Prizzi, che tramite Vicari comunicava con il famoso castello di Caccamo. I collegamenti verso nord erano assicurati dai castelli arabi di Calatamauro, Patellaro e Calatrasi. Lo stesso Federico III conferisce a Giuliana titoli e diritti di città demaniale.
Nel 1355 la capitania di Giuliana è concessa da Federico IV a Enrico Ventimiglia, per poi passare nel 1356 a Guglielmone Peralta e nel 1401 alla famiglia Luna, mediante il matrimonio di Margherita Peralta con Artale Luna.