Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Sorge a 300 mt. di quota su un colle bivertice che si affaccia sul mare Jonio, a 36 Km da Messina, tra il torrente Savoca e la fiumara d'Agrò. Savoca fu fondata nel 1139 da Ruggero II, che con questo centro abitato riunì gli antichi villaggi saraceni. Si ritiene che, molto prima dell'anno 1000, questi luoghi erano abitati dai Pentefur, una comunità di origine sconosciuta che si insediò nel quartiere che ancora conserva il loro nome. Pare che l'origine del nome di Savoca derivi dalla pianta di sambuco (in dialetto: "Savucu"). L'abitato si sviluppò intorno alla "Rocca dei Pentefur", sulla cui sommità sono ancora ben visibili i resti del Castello Saraceno. Nel medioevo Savoca era una vera e propria città, con un castello, un'ampia cinta muraria, uffici amministrativi e giudiziari e 2 porte, delle quali quella di accesso esiste tutt'oggi.
Nel tardo '400 si sviluppò fuori dalle mura il Borgo, contraddistinto dalla presenza di una edilizia privata graziosa, in parte ancora conservata. Il territorio circostante, vasto e fertile, era rinomato per la produzione del vino e della seta. Nel XVI sec. Savoca contava 4469 abitanti ed era uno dei paesi più popolari del distretto di Messina, con edifici che presentavano talvolta un notevole valore architettonico. Nei secoli XIV e XV furono costruite molte chiese, insieme ad un convento domenicano, sorto nel 1465. Molte famiglie nobili abitavano nel periodo medievale e rinascimentale a Savoca. Tutti i popoli che dominarono in Sicilia, a partire dagli Arabi, lasciarono negli usi, nella toponomastica e nell'architettura delle influenze in Savoca, gran parte dei quali ancora oggi riscontrabili.
La terra di Savoca partecipò sempre da protagonista agli avvenimenti storici che interessarono la città di Messina. Viene orgogliosamente ricordato dagli storici locali "L'atto di capitolazione della terra di Savoca dinnanzi alle armi francesi", stipulato mentre era in corso la ribellione di Messina contro la Spagna, il 3 novembre 1676. La città avverte il suo declino già dai primi dell'800, per accentuarsi subito dopo l'unità d'Italia, quando si registra un graduale spostamento delle istituzioni e della popolazione verso la costa. Oggi Savoca sta riconquistando prestigio grazie alla sua vocazione turistica e al prezioso patrimonio architettonico e storico, che la rendono meta ambita da parte dei visitatori italiani e stranieri. L'abitato è famoso anche per il film "Il Padrino".
La città di Savoca era composta da 4 quartieri:
* S. Antonio: sorgeva fuori le mura e fu parzialmente distrutto dalla frana de 1880, insieme alla chiesa di S. Antonio Abate.
* S. Giovanni: sorge nella zona sottostante il monte Calvario e si fa ammirare per le sue graziose abitazioni settecentesche. Qui sorgeva l'ospedale della città di Savoca. Alla fine di questo quartiere vi era posta la seconda porta di accesso alla città, oggi non più esistente.
* Pentefur: si ritiene che sia il più antico quartiere di Savoca.
* S. Rocco: fu l'antica residenza dei pescatori che qui si ritiravano dopo aver svolto la loro attività sulla marina. Esiste ancora oggi il rudere della chiesa dedicata a S. Rocco, del 1593.