Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Santa Venerina sorge a 337 m s.l.m. e a 23 km da Catania sul versante orientale dell'Etna, nella parte più bassa della Valle del Bove.
Il suo nome è legato alla Patrona di Acireale Santa Venera.
Il territorio fu già abitato in età romana e bizantina, come dimostrano i notevoli avanzi di terme e i resti di alcune chiese.
Fu un casale compreso nel territorio di Acireale, vicino ad un antichissimo pozzo, detto "Sanctae Venerae puteus", presso il borgo denominato Porta.
Il borgo attuale venne fondato nei primi anni del XVIII secolo e fu sempre compreso nel territorio di Acireale, di cui seguì le vicende.
Le origini e lo sviluppo di Santa Venerina furono determinati dalla sua posizione di estremo confine tra la contea di Jaci e la contea di Mascali che nel passato la vedeva suddivisa prima in due parti e con la frammentazione del territorio di Jaci, impose un'ulteriore frazionamento. Il torrente Salaro fu per molti secoli confine naturale tra le due contee e proprio questo luogo era attraversato dalla reggia trazzera che da Messina arrivava a Catania. I viandanti che ne varcavano il confine ne dovevano pagare il dazio. Al controllo di tale confine nel luogo vi si stanziarono delle guardie acesi che lo riscuotevano per il senato di Jaci. E' Con lo stazionamento di questa gente che comincia a delinearsi il primo nucleo abitato ed dall'edificazione di una cappella, dedicata alla patrona di Jaci: Santa Venera. Era quasi naturale che questi acesi oltre a trasferire le proprie masserizie portassero anche la loro devozione ai propri protettori, Santa Venera e San Sebastiano. Analoga situazione lo si ebbe per San Leonardello in cui vi si stanziarono delle guardie di Mascali per il controllo del confine della omonima contea sulla via valeria, che il luogo prese il nome dalla propria devozione a San Leonardo, patrono di Mascali.
L'investimento in questa contrada dovette essere conveniente giacché negli anni a seguire gli stessi deputati e molti concittadini e borghesi di Aci acquistarono terre in quelle zone vitalizzante dalla fiera franca, dando inizio al processo di popolamento
Verso il 1850 si ebbe un vero sviluppo demografico ed economico. Le numerose distillerie che sorgevano nella zona e la ricca produzione vinicola, unitamente ad un artigianato molto esperto che ne ha fatto un paese fiorente e economicamente e socialmente sviluppato. Questo sviluppo portò ad alimentare le speranze di unificare il paese sotto un unico comune. La costituzione a comune autonomo di Santa Venerina si ebbe
nel 1934 con parti di territori staccati da Acireale,Giarre e Zafferana Etnea.
Economia:
Oggi la viticoltura, l'agrumicoltura e l'ortofrutticoltura interessano quasi interamente la superficie coltivata insieme all'allevamento di ovini, bovini e caprini.
L'economia di Santa Venerina si basa anche su piccole industrie per la produzione di liquori, per la lavorazione e la trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici e su un attivo commercio.