Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Terrasini è situato a 30 km da Palermo in direzione Trapani, accanto all'aeroporto Falcone-Borsellino, e si affaccia sul Golfo di Castellammare.
Il territorio è pianeggiante e confina a nord col mare e per il resto è circondato da colline e montagne.
Le principali attività lavorative sono il turismo e la pesca.
Il nome Terrasini, secondo lo storico Gioacchino Di Marzo, deriva da capo Rama, che con l'opposta capo San Vito dà origine al golfo di Castellammare, l'antico "sinus aegestanus". Il territorio iniziò quindi ad essere chiamato Terra sinus, terra del golfo. Un'altra interpretazione, forse più appropriata, fa derivare Terrasini da terra sìnorum, terra delle insenature, per la meravigliosa costa sinuosa e frastagliata, ricca di approdi, di grotte naturali, che inizia dal lido della Ciucca, nel golfo di Terrasini, si alza a trenta e più metri dal livello del mare in un'esplosione di colori ora candidi ora rosso bruciato, e termina ancora con un lido sabbioso: la spiaggia di san Cataldo.
Terrasini fu terra feudale dei La Grua - Talamanca, principi di Carini che hanno lasciato il segno del loro dominio, oltre nello stemma comunale, nel castello settecentesco, oggi residenza municipale, edificio assai rimaneggiato che conserva le antiche vestigie nelle sale interne del piano terra; altro edificio costruito dai La Grua è palazzo Cataldi, sede della prestigiosa biblioteca Comunale "Claudio Catalfio ". Il Barone Gazzara fece costruire alla fine del seicento la chiesa dì Maria SS.delle Grazie, ampliata nella prima metà del settecento dai La Grua. La cattedrale, a tre navate, all'interno custodisce preziose tele della scuola di Vito D'anna, del Martorana e numerose statue lignee di Girolamo Bagnasco.
La costa di Terrasini è di tipo misto, alternando incantevoli calette pietrose a alti e scoscesi dirupi sul mare. è inoltre "controllata" dalle antiche e maestose torri d'avvistamento che servivano ad avvertire in tempo la popolazione del villaggio degli attacchi dei temibili pirati o dei ancor più temuti Saraceni. Il sistema di avvistamento, ingegnoso, prevede la collocazione di una torre di avvistamento ad ogni promontorio strategico del territorio, mantenendo sempre la comunicazione visiva fra una torre e l'altra, in modo tale che, in caso di emergenza, le segnalazioni luminose da una torre all'altra si trasmettessero molto velocemente in tutto il territorio. Ritornando però alla natura, dopo aver parlato della splendida costa, non possiamo fare a meno di citare il territorio che le sta alle spalle, il quale ha come esempio di bellezza e unicità per flora e fauna, la Riserva Naturale Orientata del Biotopo di Capo Rama, gestita ad oggi dal WWF, il quale ha istituito un'oasi affascinante in una zona definita "biotopo inestimabile".