Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Incastonato su un colle, ai piedi del quale scorre il fiume Platani, Sant'Angelo Muxaro fu fondato intorno al XVI secolo, ma su un?area intrisa di leggende e antichissime storie, come testimoniano Da visitare, inoltre, la Chiesa del Carmelo e la Chiesa Madre del XVIII sec., ricche di pregevoii opere d'arte.
Sant'Angelo Muxaro è l'antica Mu-Assar, borgo fortificato di origine araba e in cui sorgeva anche un castello. Dopo la dominazione araba appartenne alla famiglia Chiaramonte, alla quale il borgo e il feudo vennero confiscati alla fine del Trecento e passarono sotto la giurisdizione di Guglielmo Raimondo Moncada. Ma questi entrò ben presto in contrasto con Re Martino, e il feudo venne concesso al figlio dello stesso Moncada, Ruggero. A questa stessa famiglia, tuttavia, vennero concessi diversi privilegi, tra cui il diritto di esercitare sul territorio la giustizia civile e criminale. Nella seconda metà del Quattrocento, Sant'Angelo Muxaro passò alla famiglia De Marinis. Al tempo di Pietro Ponzio De Marinis, nel 1511, venne costruito il centro abitato. Questi eventi favorirono la colonizzazione di profughi albanesi, che caratterizzò per diversi anni la vita del paese. Nel 1600, la baronia venne acquisita dai Principi di Castelvetrano, D' Aragona e Tagliavia e infine passò sotto la giurisdizione del Pignatelli, Duchi di Monteleone, che la conservarono sino al 1812, quando in Sicilia la feudalità venne soppressa. Sant'Angelo Muxaro sorge a 300 metri sul livello del mare, al centro di una ridente vallata. Dista dal capoluogo 30 chilometri. Recenti scavi archeologici hanno meglio evidenziato, sul territorio, tracce di una civiltà pre-greca indigena che era presente nella vallata già 4,000 anni prima di Cristo, come testimoniano le numerose necropoli e la sontuosa Tomba del Principe . Negli ultimi venti anni sono stati trovati molti interessanti reperti del periodo neolitico. Il materiale raccolto si trova nel musei archeologici di Agrigento e Siracusa. Secondo alcuni studiosi, qui probabilmente sorgeva la mai trovata Kamikos: l?inespugnabile città edificata dal mitico architetto Dedalo per ricambiare l' ospitalità del re sicano Kokalos . Narra il mito che Dedalo, fuggito con ali di cera dalle prigioni cretesi, riparò nel territorio agrigentino presso re Kokalos; il re sicano lo accolse e lo preservò dall'ira del re cretese Minosse, che ivi giunse dopo essere approdato nei pressi di Eraclea Minoa. Certa è la frequentazione del luogo in epoca micenea, come dimostrano i preziosi reperti esposti presso il Museo Archeologico di Agrigento, Siracusa e del British Museum di Londra. Altre rilevanti attrazioni sono le rovine sul Monte castello. e la Riserva Naturale di Grotta Ciàuli situata alle pendici del colle. La Sagra della ricotta e La Sagra del Miele costituiscono le più importanti manifestazioni di tradizione popolare del luogo. Nel centro storico del paese sono da visitare la Chiesa Madre e quella del Carmelo. Le condizioni economiche sono molto modeste. Il paese conta poco più di 2.000 abitanti e dista da Agrigento km 34.