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:: Montemaggiore Belsito » La storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Ricerche storiche e reperti archeologici avvalorano la tesi che il popolamento del territorio di Montemaggiore Belsito sia avvenuto prima del XII secolo con la presenza di un piccolo centro abitato rurale (un "casale", appunto) e che tale territorio sia stato in mano ai Bizantini ed ai Saraceni, poi, in occasione della loro invasione della Sicilia.
Si ipotizza altresì, sempre a motivo di ritrovamenti archeologici, la presenza degli Arabi sul territorio montemaggiorese. Nella seconda metà del XIII secolo, Montemaggiore, come molte terre dell'Isola in quel periodo, venne ripopolata da contadini montanari delle Madonie, dopo il verificarsi di un graduale spopolamento che seguì l'abbandono del monastero cluniace che vi sorgeva. Alla fine del XIII secolo Montemaggiore venne innalzato al rango di "terra".
Il nucleo abitativo originario si sviluppò attorno ad un antico monastero benedettino fondato dai Ventimiglia, di cui si ha notizia a partire dal 1410. In tal periodo Montemaggiore apparteneva come feudo a Riccardello Filangeri, che nella prima metà del XIV sec. lo aveva avuto dal conte Francesco Ventimiglia in cambio del castello di Sperlinga. A partire da questo periodo fino alla seconda metà del XVI secolo Montemaggiore non dà segni di un suo ripopolamento.
Nel 1598 Montemaggiore divenne "Marchesato" per concessione di re Filippo II a favore del Marchese Mariano Migliaccio Ventimiglia. Anche Montemaggiore, pur se nell'entroterra isolano, venne toccato dal vasto processo di urbanizzazione territoriale della Sicilia, avvenuta tra il XVI ed il XVIII secolo e più precisamente prima del 1600 anche a causa del fenomeno, assai diffuso in tale periodo, dell'emigrazione interna. Nel 1624, Montemaggiore contava 185 case e 964 abitanti e nel 1652 si contavano 303 case e 1.260 abitanti. E di certo doveva essere centro di qualche rilievo se nella prima metà del XVII sec. vantava un monastero benedettino ed almeno tre chiese.
Il territorio, vasto e fertile, fu elemento di attrazione per la popolazione contadina dei vicini centri madoniti e determinò il processo di crescita dell'abitato. Nel 1851 il centro abitato venne in parte cancellato da una frana. Molto diffusa era la "casa terrana", di concezione semplicissima (monolocale) nella quale si sommano tutte le funzioni dell'abitare (abitazione per eccellenza dei poveri) venendo a mancare in questa fase iniziale quella classe medio-borghese che, molto più tardi darà vita ad una edilizia meno povera.
L'idea di abitazione come rappresentanza di uno stato sociale affiorerà nel Settecento, ma anche allora rimarrà a Montemaggiore Belsito un fatto notevolmente marginale. Gli unici elementi che emergono dal tessuto urbano sono le chiese, il palazzo del principe di Baucina ed il palazzo Saeli, quest'ultimo costruito agli inizi del XX secolo. Dal punto di vista toponomastico si rileva che dopo l'Unità d'Italia all'originario nome di Montemaggiore viene aggiunto il termine Belsito.
Il paese è adagiato, nella sua struttura regolare di strade parallele, sul versante nord ovest del monte Roccellito, sulle Madonie occidentali: uno sfondo che ha come territorio parte della riserva naturale del bosco della Favara e Bosco Granza, una delle aree protette della provincia palermitana, un polmone verde, in alcuni tratti ancora incontaminato. Composta soprattutto da leccio, quercia e piante tipiche della macchia mediterranea con interessanti presenze faunistiche composte da numerose specie di mammiferi ed uccelli come il picchio rosso ed il codibugnolo di Sicilia e di rapaci come lo sparviero, rappresenta un grande patrimonio naturalistico in grado di incrementare i flussi turistici della zona.
Il patrono del paese è il SS. Crocifisso, la cui Chiesa, è adiacente la centrale di piazza Roma sulla quale si affacciano la sede comunale e l'edificio scolastico.



ECONOMIA

Il centro ha un'economia prevalentemente agricola i cui principali prodotti sono: frumento, olive, uva da mosto ed ortaggi, oltre che prodotti caseari. L'allevamento del bestiame è indirizzato a bovini e ovini. Vi si svolgono fiere e mercati: la fiera del bestiame del 14 e 15 settembre, in occasione delle solenni manifestazioni religiose e ricreative organizzate in onore del SS. Crocifisso, del 3 maggio, "Esaltazione della Croce ", con la storica processione del Crocifisso di Montemaggiore.

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