Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Motta San Calogero - Lentini
Il castello, o piuttosto la mocta, sorgeva in contrada Castelluccio, su una rupe all'estremità della punta omonima, 1 km a nord della stazione ferroviaria di Castelluccio Siculo e 4 km a sud di Agnone. Vi si può pervenire dalla strada a scorrimento veloce 114 Catania-Siracusa, prendendo la diramazione per Castelluccio tra km 123 e 124 ovvero dalla suddetta stazione ferroviaria.
Localizzazione storica: Val di Noto. Cronologia delle principali fasi storico-costruttive:
XIV (1357 ca.) - costruzione o fortificazione della mocta - Cosentino 1886, p. 376 doc. DVII (ex inf. F Maurici).
XV (1448) - la mocta è in stato di semiabbandono - ACA, Cancilleria, reg. 2860, e. 13 Iv (ex inf. F Maurici). Notizie storiche:
1357 - re Federico IV si impegna con Ughetto de Lanzano, capitano di naviglio da corsa, che vuole fortificare la mocta Sancii Calogeri a provvederlo, a spese del de Lanzano stesso, di muratori, carpentieri, legname e della milizia necessaria alla protezione degli operai - Cosentino 1886, p. 376 doc DVII.
1398 - la torre viene assegnata da re Martino I a fra Antonio de Pace - Gaudioso 1925-26, p. 48.
1448 - la mocta è in stato di semiabbandono. Per rilanciare la località, rè Alfonso V consente lo svolgimento di una fiera per San Giacomo ed autorizza quanti lo vogliano a stanziarvisi - ACA, Cancilleria, reg. 2860, e. 13 Iv.
1584 ca. - "Sieguono... le timpe di S. Caloiero... le quali conducono al ridotto e foggia del detto Santo... Montando ad alto, si arriva a un castelletto, il quale per il sito saria molto forte, se fusse guardato e tenuto come conviene, perché le mura intorno lo circondano di maniera, che con non molta gente si potria guardare da qualsivoglia correria de' corsali. Si vede anco una torre molto forte, quale per la sua eminenza e grandezza si e dedicata alla guardia tanto necessaria, ed assicurerà tutto il commercio ed arbitrio, che quivi si adatta" - Camilliani (Di Marzo), pp. 317-319.
1757 ca. - "castello e piccolo fiume nella spiaggia settentrionale del territorio di Lentini, verso meridione appresso il caricatoio di Morganzio, volgarmente Agniuni. Sorge sopra rupi non inelegante rocca in custodia della cala e della tonnara del medesimo nome, con una specola. Erompendo il ruscello da fonti vicine, apresi la foce verso la stesa rada" - Amico 1855-56, II, p. 197. Proprietà attuale: privata. Vincoli: nessuno. Uso attuale: nessuno. Stato di consistenza: resti fuori terra che non consentono una ricostruzione se non molto parziale del complesso. La "torre molto forte" di Camilliani in sostanza non e ricostruibile neanche idealmente, perche i suoi resti in parte sicuramente furono inglobati nei muri di una masseria e in parte sono disorganicamente sparsi nelle adiacenze. Si tratta di spezzoni di muri realizzati con pietre non squadrate, cementate da calce impastata con tritumi vulcanici. Si conserva invece una porzione delle mura che circondavano il ridotto, come ricordato da Camilliani.
Impianto planimetrico: non rilevabile; parzialmente ricostruibile per 1'opera avanzata a difesa della torre. Rapporti ambientali: il castello fu costruito a difesa della baia e della tonnara dette di San Calogero dal torrente che sfocia ivi. Descrizione: di tutto quel che descrive Camilliani rimane solo una parte delle opere avanzate di difesa della torre. Nel lato settentrionale della punta Castelluccio si conserva, proprio prospiciente sul mare, un tratto, lungo m 11, di un bastione poligonale munito di torretta e con camminamento. Il punto centrale del rudere e una torretta semicircolare (diametro esterno m 3) fuoriuscente dal bastione, il quale nella parte occidentale si arretra con un angolo leggermente ottuso; nella parte opposta invece e alquanto arretrato. Dietro il bastione è un camminamento largo m 0,67, la cui parete interna e ri-vestita di un muro di contenimento spesso poco meno del muraglione. Dai ruderi di altri muri sembra che detto bastione coronasse buona parte della Punta. Questa opera difensiva avanzata può essere ipoteticamente datata, tenendo conto anche della menzione di Camilliani, nella prima meta del XVI secolo.