Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di S. Gerolamo aFrancofonte
La chiesa è ubicata in Via Plebiscito (ex Strada Ricciardolo, facciata), C.so V. Emanuele (lato nord), via Messina (ex Strada Cuccia e Via Roma, lato sud).La prima notizia sull’esistenza di questa chiesa risale al 1681, anche anticipando di qualche anno la fondazione era relativamente nuova alla data del terremoto del 1693, il fatto poi che fosse di piccole dimensioni la risparmiò dalla rovina, furono comunque compiuti dei lavori di restauro e rifacimento, portati a termine nel Febbraio 1694. Da questa data e fino al 1699 la chiesa ebbe funzione di Chiesa Madre.
Il 2 Luglio 1860 vi si riunì il primo consiglio civico, dopo l’unificazione nazionale. Dalla sua fondazione e fino agli anni ‘30 di questo secolo veniva aperta saltuariamente (solo la Domenica). Secondo numerose testimonianze sulla piccola scalinata andava a disporsi ogni anno, in occasione della festa di S. Giuseppe, un banditore per la vendita all’asta, all’interno della chiesa veniva riposta la merce da bandire, tutto ciò accadeva fino al 1950. Successivamente la chiesa verr à utilizzata come deposito, fino alla data del restauro nel 1988. Dal 1991 la si apre ogni anno per l’allestimento al suo interno di un grande presepe, per la realizzazione del quale però non si è esitato a danneggiare ulteriormente la bella pavimentazione in ceramica. La torre campanaria o dell’orologio venne affiancata alla chiesa nei primi anni del sec. XVIII Questa fu costruita seguendo il nuovo allineamento dato alla Strada del Corso (attuale Vittorio Emanuele).
La chiesa di S. Gerolamo è posta in posizione scenografica e centrale nell’ambito del centro storico. Ha pianta rettangolare (leggermente più larga nella parte di fondo) di m. 7.00 x 13.00. La facciata presenta una liscia stesura di conci arenari e termina in alto con doppia spiovenza “a capanna”, agli angoli è delimitata da una coppia di paraste tuscaniche. Il portale, preceduto da quattro gradini, ha eleganti intagli tra cui una coppia di piccole paraste con capitelli di stile ionico, la Chiave di volta era scolpita a raffigurare una testa di angioletto, la quale essendo molto corrosa, venne asportata e sostituita con un semplice concio cuneiforme durante i restauri del 1988. Al di sopra del portale si apre l’arioso finestrone con arco a sesto ribassato, ai lati sono collocate due lapidi in marmo fatte apporre nel Febbraio 1694 dal Principe di Palagonia, a testimonianza dell’avvenuto restauro, dopo i danni del 1693.
Sul lato sud si trova un piccolo portale con arco a pieno centro e chiave scolpita, più in alto è visibile un finestrone rettangolare che fa coppia con un altro simile ubicato sulla parete opposta, quest’ultimo è visibile dall’interno della torre campanaria. Tutte e tre queste aperture sono murate e risalgono probabilmente alla data di fondazione della chiesa. Sempre sul lato sud, nella parte superiore, si aprono altri due finestroni con arco ribassato risalenti al 1693-94. All’interno si può ancora ammirare l’originario pavimento in ceramica di Caltagirone, molto rovinato dall’uso improprio che si è fatto dell’edificio negli ultimi 50 anni, purtroppo non si provvide al suo restauro nel 1988, questo è l’unico pavimento di epoca anteriore al sec. XIX oggi esistente a Francofonte. Gli stucchi e gli affreschi alle pareti e sulla volta sono risalenti al 1693-94. L’unico altare ivi esistente venne demolito negli anno ‘40, si lasciò sopravvivere la grande cornice in stucco della parete di fondo che accoglieva il dipinto del “S. Gerolamo e l’Angelo del Giudizio”, l’opera trasportata in Chiesa Madre, è attribuita al pittore spagnolo J. de Ribera, detto “lo Spagnoletto”(1588-1652). La demolizione dell’altare fu eseguita malgrado nel 1938 la chiesetta fosse stata gi à censita e segnalata come bene di interesse storico-artistico nel censimento dei BB.CC. della Sicilia Sud Orientale. La torre campanaria sorge su pianta di m. 2.00 x 2.00, al primo ordine si può ammirare l’edicola votiva della “Madonna della Catena” di origine settecentesca ma totalmente rifatta nel 1953. Al secondo ordine si trova l’orologio civico (fermo dal Dicembre 1990), circondato da una elegante decorazione barocca, con una coppia di cariatidi maschili sorreggenti due capitelli corinzi e una fascia di coronamento in cui sono scolpite tre teste d’angelo, chiude il tutto una cupoletta su cui è infissa una elegante inferriata sostenente due piccole campane. Una porticina a sx. della torre conduce al suo interno e alla breve scala a chiocciola che collega i due livelli.