Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
U juovi di Mastri ca tuccata di lupi
Il giovedì successivo al Corpus Domini, nel giorno de 'U Juovi Mastri' nella splendida cornice paesaggistica di Gratteri si svolge la tradizionale e antichissima "tammuriniata" denominata "a tuccata di lupi". Fino a qualche secolo fa, nel vicino ed intricato bosco di San Giorgio viveva ancora qualche branco di lupi che spinti dalla fame insediavano gli ovili e azzannavano le pecore. Per costringere i lupi ad uscire allo scoperto, i cacciatori, nel corso delle loro battute, solevano mandare avanti degli uomini muniti di grossi tamburi, i quali, percossi a ritmo continuo, disorientavano e spaventavano le prede secondo quanto afferma A. Lanza ("La casa sulla montagna" Domodossola 1941). Il modo di suonare i tamburi si chiamava appunto, 'A Tuccata di Lupi'.
Nonostante la scomparsa di questi animali, sia a causa dell’assidua caccia, sia per gli incendi che distrussero progressivamente quel bosco, queste specie di suonata sussiste ancora. Viene solitamente suonata il giovedì successivo al Corpus Domini, ultimo giorno dell’Ottava che è festeggiato dai maestri di mestiere ed è chiamato appunto “U jiuovi di’ mastri” (il giovedì dei mastri di mestiere). Infatti in quel giorno, dalla mattina alle sei a sera, una decina di giovani esperti nel suono del tamburo, girano per le vie principali del paese e, con una ben ritmata percussione, apportano fra gli abitanti una nota di gaia spensieratezza, che rompe il grigiore e la monotonia che ivi permanentemente regna. Così chi non si ricorda di questa “tammurinata”, quella mattina si sente dire che è appunto “a tuccata di lupi du jiovi di’ mastri”.