Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Il campanile del Carmine - Enna
La torre costituisce parte integrante della Chiesa del Carmine edificata nel XVII sec. quando ne divenne il campanile. Oggi presenta, infatti, i medesimi caratteri stilistici delle altre costruzioni del XV secolo. A forma di prisma quadrangolare, è divisa in tre piani da cornici marcapiano. Munita di un insolito spigolo circolare inglobante una scala a chiocciola è ritenuta un antico torrione difensivo dei Rachetta (o Raciti), famiglia cui apparteneva il frate basiliano Elia, vissuto nel X secolo distintosi nella lotta agli Arabi e venerato come un santo taumaturgo, una sorta di Savonarola ante-litteram, specialmente in Calabria. Il campanile della chiesa era un'antica torre del Castello di S. Maria, in questa torre, divisa in tre piani da cornici, si ritirò la famiglia di Giovanni Racchetta, il leggendario frate Elia, che fatto prigioniero dagli africani si era conquistata una vasta fama nelle scienze mediche, per cui era stato riscattato da un mercante cristiano. Dopo aver preso i voti , nell'874, era tornato in Sicilia, dove cominciò una intensa propaganda antiaraba, fomentando rivolte armate e pare che la torre sia stata la sede della lega antisaracena. Forse per questo la memoria popolare vuole che la torre del Carmine sia stata costruita dal frate in personae la ricorda anocra oggi come la torre di frate Elia. Distrutta nell'859, fu ricostruita nel 1300. Esistono però fondati dubbi avvalorati dal ritrovamento di tracce molto più antiche, forse risalenti ad epoca romana.
Paolo Vetri nel suo libro " Monumenti storici esistenti in Castrogiovanni" considera la costruzione del Carmine contemporanea a quella di San Tommaso, in quanto ad essa molto simile. Il pianterreno, coperta da volte a botte, è debolmente illuminato da una sola feritoia e così pure la scala a chiocciola. Il piano centrale, anch'esso con copertura a botte riceve invece una luce intensa da una grande finestra archiacuta. I piani superiori sono analoghi presentando le quattro facciate traforate da finestre a tutto sesto. I profili dello sguancio delle finestre hanno piccoli capitelli a forma di bulbo, attorno a cui si snodano per lo più singolari foglie. Elemento distintivo, infatti, delle decorazioni della torre del Carmine è il "fogliame" usato quì esclusivamente, mentre nella coeva torre di S. Tommaso è prevalentemente la decorazione con testine grottesche. Il cornicione di coronamento ha tutte le caratteristiche del gotico tardivo. Il tetto è appiattito, ma sembra verosimile un'originaria copertura poligonale o conica, dato che ai quattro angoli dei piani superiori si trovano dei pennacchi.