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Chiesa di San Tommaso - Enna
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O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di San Tommaso - Enna

Chiesa di San Tommaso - Enna

Via Roma, 152



La chiesa, a navata unica, dedicata all’apostolo Tommaso si incontra lungo la Via Roma, distinta da un bel loggiato a sei pilastri con sequenze di archi a tutto sesto, di stile romanico elevato sulla Piazza Francesco Paolo Neglia, e da una bella torre prismatica quadrangolare, caratterizzata da stilemi di forme catalane sorta nel X secolo, anticamente appartenente all’architettura militare, successivamente modifica e adattata a torre campanaria e inglobata all'edificio sacro alla fine del XV secolo.
In stile gotico-catalano, la torre è divisa in tre piani separati da semplici cornici simili a quelle della torre campanaria della Chiesa di San Francesco dei Conventuali.
Più che al Santo di cui porta il nome, la Chiesa è dedicata al culto di Santa Lucia, la protettrice della salute e degli occhi, della quale si conserva come reliquia un pezzo di stoffa del suo mantello. La facciata sopraelevata su breve scala appare semplice e modesta, quindi non si distingue, fusa, com'è , all'abitato intorno e completamente addossata e dominata dal suo campanile.
L’ipotesi che la Chiesa essa risalga al dodicesimo secolo è attestata da una pubblicazione vaticana del 1944, riportante le decime pagate dalle varie chiese ennesi, negli anni 1308 -1310, alla mensa vescovile di Catania della cui diocesi Enna faceva parte. Il documento ci fa sapere che la chiesa di S. Tommaso, assieme a quella di S. Agata di Enna, era seconda soltanto alla Chiesa Madre per quantità di tasse da pagare. L’elevata quota di pagamento (once 5 e tari 6) fa presumere che la nostra chiesa disponesse di notevoli proprietà acquisite in non pochi anni.
Agli inizi del 1500 Io scultore carrarese Giuliano Mancino realizzò la stupenda ancona marmorea che si trova, nell’abside, sopra l’altare maggiore. L’opera, commissionata dal sacerdote Giovanni Frioso, fu completata nel 1515. Dentro le nicchie fornite di catino e conchiglia, si possono ammirare partendo da sinistra: la statua di San Tommaso Apostolo, quella di Sant'Agata, al centro la statua della Madonna della Consolazione, continuando, Santa Caterina d'Alessandria e San Nicola di Bari. Da notare la sontuosa cornice di stucco, a forma di drappeggio, che contorna il retablo, aggiunta nelXVII secolo.
Altri elementi decorativi di rilievo che si possono ammirare all'interno della Chiesa, sono i dipinti del pittore ennese Saverio Marchese, tra cui una tela raffigurante i quattro profeti maggiori e presumibilmente anche quella che raffigura la sacra Famiglia e che si trova nell’abside della chiesa.
II santo patrono fu pure raffigurato, su una grande tela, nei primi decenni del ‘600 da Francesco Pellegrino da Montalto. ln essa, che fu restaurata nel 1708 da Giuseppe Salamone, San Tommaso venne dipinto nell’atto di verificare la reale identità del Cristo risorto.
A pagina 42 del volume n. 00004 dell’Archivio di Stato di Enna si legge che nel 1526 certa Caterina Frioso, moglie di Pietro da Castrogiovanni, fece un legato di tre onze per ornare il crocifisso in legno che stava per essere completato nella chiesa di S. Tommaso.
Della costruzione di un’altra croce di legno si parla in un testamento di Giovanni de lo Vecchio, scritto nel 1568 da parte del notaio Antonino Gangi (vol. n. 00125, pag. 153). Da tali accenni possiamo desumere che il bellissimo Crocifisso esistente nella chiesa risalga al XVI secolo.
Esso tra il 1968 e ll 1970, essendo parroco don Michele Scarlata, venne trasportato dall’ultima arcata destra entrando in Chiesa dalla porta di piazza S. Tommaso, alla prima arcata, vicino l’abside, dove prima si trovava il grande quadro del pittore Peregrinus, raffigurante S. Tommaso che tocca le piaghe di Gesù. Tale quadro trovò collocazione al posto del Crocifisso. Questo, nella nuova collocazione, venne sovraimposto ad un fondo musivo floreale preparato dal mosaicista Giuseppe Fornasier.
La stessa sorte di trasferimento toccò, durante quella opera muraria, al dipinto della Madonna degli Agonizzanti che dal primo arco a sinistra passo all’ultima arcata. Al suo posto venne costruita la nicchia che tutt’oggi ospita la statua di S. Lucia.
Di quel periodo è pure il rifacimento della cantoria, la copertura con muratura delle colonne in legno l’apertura dell’attuale porticina del campanile e la sistemazione del fonte battesimale nell’attuale sede, che prima ospitava la bellissima statua in legno di S. Antonio Abate, oggi trovantesi in grave stato di degrado nella chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù.
Sopra l'ingresso interno del portico vi è un discreto dipinto raffigurante S. Gaetano Thiene, festeggiato sino al 1772, la prima Domenica di Agosto, nella chiesa di S. Antonio Abate e poi in quella parrocchiale di S. Tommaso a cavallo tra l'800 e il '900.
Su una lastra marmorea del 1780 innestata nella parte sinistra, entrando nella Chiesa si legge di una miracolosa immagine di Maria Addolorata, a cui era annessa l'indulgenza di 40 giorni, concessa dal vescovo di Catania, D. Corrado M. Deodato de Moncada, a coloro che vi si rivolgevano in preghiera: "l'eccellentissimo Monsignor Don Corrado Maria Deodato de Moncada vescovo di Catania concede giorni 40 di indulgenza a tutti i fedeli che recitano un Pater ed un'Ave a questa miracolosa immagine di Maria Addolorata ad istanza del Rev Sac. Don Francesco Maria Muzzicato. li 20 Ottobre XIV indizione 1780".
Caratteristiche architettoniche di rilievo della chiesa parrocchiale di San Tommaso sono; l’armoniosa torre campanaria di fine 1500 a forma di prisma quadrangolare, in tre sezioni con volte a botte, e il loggiato sostenuto da sei pilastri con sequenze di archi a tutto sesto, di stile romanico. L’ingresso abituale fu chiuso da un artistico cancello di ferro, progettato dall’architetto Paolo Fulco di Enna e realizzato dal fabbro Diego Ferrante di Pietraperzia nel 1994; esso e diviso in tre parti uguali e apribili. Da questa parte l’accesso alla chiesa si ha attraverso due rampe di scale costruite a meta degli anni 1950. Fino a quella data l’ingresso esterno si presentava con gradini e ringhiera e permetteva di accedere alla chiesa attraverso una sola rampa di scale.
Nella piazza F.P. Neglia si trova una fontana monumentale in marmo di Billiemi, inaugurata dal vescovo monsignor Vincenzo Cirrincione il 24 Dicembre 1989. Nella parte apicale della fontana vi sono le statue delle sirenette in bronzo, opera dello scultore Mario Termini. L’opera fu voluta dal sindaco Vito Cardaci, mentre i lavori furono eseguiti sotto la direzione del geometra Salvatore Presti.



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