Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa Immacolata Concezione - Enna
La costruzione della Chiesa dell’ Immacolata Concezione di Maria Vergine si deve alla Nobildonna Suor Genua Pirrera che trasformò, nel 1607 o 1604, la sua casa, esistente nella Parrocchia di San Tommaso, in una piccola cappella che, per le sue piccole dimensioni, fu chiamata appunto Chiesiola.
Sappiamo l’anno di trasformazione del fabbricato in Chiesa ma non quello di costruzione.
E’, infatti, del 1607 la richiesta del rilascio del privilegio di potervi celebrare la Santa Messa. Genua Pirrera lasciò un legato per il suo mantenimento ed il Sacerdote Pietro Butera (nato nel 1571 o 1572 da Mariano) nel Febbraio del 1628 ricevette l’autorizzazione di potere celebrare le S. Messe nella Chiesa.
La Chiesa risulta, alla visita fatta dal Visitatore Don Giacomo di Michele, così stretta e angusta che vi potevano entrare appena venti persone.
Tutta la sua storia si evince dai pochi documenti rimasti nell’archivio del Collegio di Santa Maria La Nuova, che la ereditò, con atto del 5 Settembre 1645 in atti del Notaio Francesco Volturo, assieme ad altre proprietà e lasciti.
Il Sacerdote (chiamato in seguito negli atti del Collegio Il Testatore) decedeva il 1 Marzo del 1645 di anni 73 e fu sepolto nella Chiesa del Carmine. Lasciò un’eredità di once 229, tarì 2, grani 3, spicci 3.
Da allora la storia della Chiesiola si fonda con quella della Donna Nuova. Sempre dai documenti conservati nell’Archivio conosciamo alcuni avvenimenti propri della Chiesa che alcune volte mostrano una certa curiosità.
Il 10 Ottobre 1655, Caterina Messina, figlia di Giacomo e di Agata Cirnesio e moglie di Baldassarre Lambadura, lasciò un legato alla Chiesa della Concezione sotto la clausola che di detto legato non dovessero beneficiarne il Vescovo di Catania, il Vicario Generale e nessun altro "Officiale o Confrate o Procuratore del Collegio di S. Maria la Nuova".
Il 14 marzo 1751, essendo deceduto il legatario della Concezione, Sac. Calogero Maddalena, fu emanato pubblico editto per il concorso di legatario dei due legati (uno di tre messe la settimana per tutto l’anno e il secondo per le domeniche e feste per l’anima del Sac. Pietro Butera) chiedendo ai parenti e consanguinei del Testatore se conoscessero sacerdoti disposti ad assumere l’incarico, in caso contrario si sarebbe provveduto da parte dei Procuratori del Venerabile Collegio di S. Maria la Nuova. L’editto fu firmato dal Procuratore di allora Ferdinando Candrilli.
Dell’8 Luglio 1863 abbiamo una Nota d’Erogazione per la costruzione di un’orchestra nella Chiesiola di legno (coro?) fatta dall’artigiano falegname Angelo Greca per la somma di tarì 3.9.17.
Da un atto del 1892 riusciamo a comprendere come fosse costruita la Chiesiola: vi erano due entrate, di cui una a sud con due gradini all’entrata, e vi era una volta finta.
Nel 1901 crolla il tetto nella Sagrestia, che è subito riparato per essere poi ricostruito nel 1903.
Da questa data in poi sappiamo pochissimo delle sorti della piccola Chiesa, per colpa degli Amministratori, disinteressati a tal punto che nel 1965 la fanno demolire dal Comune di Enna perché pericolante. Nonostante gli inviti dell’Amministrazione Comunale a volerla fare riparare, gli Amministratori del Collegio risposero sempre che non avevano disponibilità finanziarie.
Così il Comune la demolì e per rimborsarsi delle spese si appropriò del suolo. Al suo posto sorse un’abitazione privata, che inglobò uno dei muri della Chiesetta ancora oggi visibile.
La Madonnina della Concezione fu conservata da una fedele, che abitava nelle immediate vicinanze, mentre le Campane (forse due) furono messe in un magazzino dal Comune e mai restituite al Collegio (una di queste è stata utilizzata nella Chiesa di Risicallà).
Si perdono le tracce, anche, degli altri arredi, come quelli provenienti dalla Chiesa della Donna Nuova, che vi erano stati trasportati durante la guerra, per esservi conservati.
Si chiude, così, la Storia di una delle Chiese più antiche di Enna, fine ingloriosa causata dalle cattive Amministrazioni del Collegio che, preoccupate più del potere, si macchiarono spesso di atti del genere.