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::Chiesa di S. Giovanni Battista a Collesano » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di S. Giovanni Battista

Chiesa di S. Giovanni Battista




Crollata nel marzo 1932 - di Rosario Termotto 2007, la chiesa di S. Giovanni Battista era sita appena fuori il quartiere di Bagherino, primo quartiere storico di Collesano, nelle vicinanze della chiesa di S. Francesco dei Frati Minori Conventuali che dava titolo al secondo quartiere storico del nostro centro, denominato appunto S. Francesco e poi Stazzone per via delle numerose fornaci di ceramisti che lo caratterizzarono dalla fine del '500 alla metà del '900.
La chiesa di S. Giovanni Battista è certamente anteriore al 1472, anno in cui il conte di Collesano Pietro Cardona la rinnova e la accresce con la costruzione di un'ala che si aggiunge all'unica navata. Le armi gentilizie dei Cardona erano scolpite in una colonna della chiesa.
Nel corso dei decenni la chiesa viene arricchita con un robusto campanile sormontato da una guglia maiolica i cui laterizi vengono prodotti dalle fornaci locali nella seconda metà del Cinquecento.
La guglia maiolica è stata successivamente ricollocata nel campanile della chiesa si S. Maria la Vecchia dove è tuttora.
L'altare maggiore della navata principale era dedicato a S. Giovanni Battista, mentre nella stessa navata vi erano una cappella dedicata a S. Lucia e una ai Re Magi. Nell'ala secondaria erano allocati l'altare dedicato a S. Giuseppe, la cui festa veniva curata dall'omonima Compagnia, e una cappella dedicata al Crocifisso, il cui simulacro è oggi custodito nella chiesa del Collegio.
Nel 1663, il pittore collesanese Giovanni Giacomo Lo Varchi decora con alcuni stucchi e affreschi la cappella del santo titolare della chiesa.
Anticamente la chiesa era governata e retta dalla confraternita di S. Giovanni Battista, alla cui estinzione, presumibilmente nei primi del settecento, subentra nell'amministrazione un procuratore nominato dal Vescovo di Cefalù.
La chiesa è crollata, per forti movimenti franosi che hanno interessato il quartiere in seguito all'erosione del torrente Mora, nel marzo del 1932.
Della chiesa rimangono ruderi in Piazza Rosario Gallo e le opere salvate, confluite in chiesa madre.



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