Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa del Collegio (o di san Sebastiano e Fabiano
La chiesa, sita in Piazza Rosario Gallo adiacente all'Istituto delle Figlie della Croce e comunemente detta del Collegio, è dedicata ai santi Sebastiano e Fabiano. E' ritenuta, ma senza alcun sostegno documentario, la più antica chiesa tra quelle costruite fuori dalla porta di Bagherino, l'antico quartiere sviluppatosi nelle vicinanze del castello e sono evidenti le trasformazioni di natura edilizia che nel corso dei secoli ha subito anche oltre la metà del '700. Per inciso notiamo che alcuni elementi decorativi della porta di accesso del quartiere sono ancora ben visibili in Salita Castello. Attualmente essa si presenta ad una sola navata e il suo portale d'ingresso è datato 1646.
Stranamente lo storico collesanese Rosario Gallo, nel suo manoscritto "Collesano in Oblio" (1736), non illustra alcune delle opere d'arte che pur dovevano esserci nei primi decenni del '700 e si limita a segnalare brevemente un quadro posto nella navata principale della chiesa del Collegio, non firmato e datato 1688 che pur non presentando particolari pregi pittorici, oltre a contenere nella parte superiore la Sacra Famiglia, rappresenta in basso l'abitato di Collesano nel '600 prima ancora del terremoto del 1693 che portò in rovina il castello. Nella tela in questione sono distinguibili le chiese di S. Giovanni e S. Giacomo con le rispettive guglie, il prospetto della chiesa madre, la chiesa di S. Caterina e il castello perfettamente funzionante. La tela è stata trasferita da qualche anno nella Basilica di San Pietro. Il Gallo parla anche di un "bel quadro in grande di Sant'Angelo Martire" del quale non si ha alcuna notizia.
Un'altra tela inedita, raffigurante la Madonna col Bambino tra S. Giovanni della Croce e S. Teresa di Avila, posta invece in basso la seguente iscrizione: "JOSEPH TESTA PANORM. INV. ET PINXIT ANNO DNI 1797". Ma l'opera che ci appare più interessante è un Cristo crocifisso con pie donne del pittore Francesco Ricciardolo.
All'interno della chiesa troviamo anche il Cristo nell'urna, proveniente da S. Giovanni Battista (chiesa crollata nel 1932) e portato in processione ogni venerdì santo almeno sin del '600.
La chiesa di S. Sebastiano era fidecommissionaria e distributrice di alcuni legati ricordati dal Gallo. Essi riguardavano fabbrica della chiesa, sacerdozio, "maritaggio" di consanguinei dei legatari e/o di orfane da sorteggiarsi nella festa del giorno di S. Sebastiano (20 gennaio).
Ad accendere detti legati, le cui rendite erano ancora esigibili in parte nel 1736, erano stati Pietro Lo Corso (1573), Giovanni Palizzi (1593), Antonio Morello (1596), Antonio Sinceri Pipi (1608) con testamenti presso i notai collesanesi Sebastiano Tortoreti, Nicolò Collesano e Pietro Di Fatta.Data importante nella storia della chiesa è il 1738 quando la stessa fu concessa all'erigendo Collegio di Maria con decreto del 4 dicembre del Vescovo Domenico Valguarnera e Gravina.
La chiesa fu concessa al Collegio, inaugurato nel novembre del 1742 sotto regola del Corradini e titolo della Sacra Famiglia (le prime sei suore vennero di Marineo) "cum iuribus ed pertinentiis suis ac renditibus".
Da ricordare una statua in legno di S. Sebastiano e alcune tele del Settecento del pittore palermitano Giuseppe Testa.
Nella chiesa oltre, oltre alla statua del titolare, vi sono tre tele ed un "Cristo Morto" che non sono state fino ad ora oggetto di studio.
La chiesa di S. Sebastiano è anche legata ad avvenimenti "civili" della Collesano seicentesca: in essa nel giorno di S. Sebastiano, dopo la processione, si eleggeva il nuovo PRINCIPE DELL'ACCADEMIA DEGLI OFFUSCATI DI COLLESANO, sulla quale converrà, prossimamente, svolgere ampio discorso.
Oggi la chiesa di S. Sebastiano è una delle cinque aperte al culto.