Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Santuario di S. Ostene - Mili
La prima notizia certa su chiese rurali sul territorio della parrocchia di Mili San Pietro risale alla metà del XVII secolo, quando la chiesa parrocchiale reggeva sei chiese suffraganee in parte identificabili con le odierne chiese di San Giuseppe a Tipoldo, San Sostene, San Giorgio, San Nicola e San Giovanni Crisostomo nelle omonime contrade; non conosciamo l’ubicazione ed il titolo della sesta chiesa. Si può, tuttavia, affermare con certezza che tutte le chiese e le cappelle presenti sul territorio abbiano origini ben più antiche, e possano farsi risalire alla presenza dei monaci basiliani dell’abbazia di S. Maria. I monaci basiliani, infatti, nel mese di Aprile usavano trasferirsi nelle campagne per il nutricato del baco da seta; qui essi gestivano le chiesette per la celebrazione della Messa, per gli uffici divini e per il servizio religioso dei contadini.
L'unica tra queste chiese ancor oggi in buone condizioni ed officiata in alcuni giorni dell'anno é il santuario di San Sostene Martire. La chiesetta sorge su un poggio a 401 m s.l.m. che domina la vallata del Mili e che é raggiungibile dal villaggio attraverso una strada carrozzabile di alcuni chilometri oppure da un antico sentiero che, partendo dal torrente in contrada Bucc’â vinedda, giunge sino al colle. Di antichissime origini, sorgeva in passato in contrada Santu Sosti vecchiu, più a monte della contrada Serru (“Serro”) dove oggi si trova la chiesetta; le sue origini sono da riportare alla presenza dei monaci basiliani. Al santuario sono legati diversi racconti di eventi miracolosi. L’attuale chiesetta risale nel suo primo impianto alla fine dell’Ottocento; é stata restaurata ed ampliata tra gli anni ‘80 e ’90 del Novecento grazie alla solerte opera del sac. Domenico Milone, parroco del tempo. Il santuario custodisce all’altare maggiore un pregevole paliotto marmoreo settecentesco intarsiato con fregi basiliani e, in una nicchia, la statua marmorea di San Sostene, datata sul piedistallo al 1634. La chiesetta é aperta nei pomeriggi dei nove giorni precedenti la prima Domenica di Settembre, per la recita della Coroncina a San Sostene e per le Celebrazioni eucaristiche.