Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Palazzo vescovile
Il Roccella data la sua edificazione nel 1640, mentre Antonio Ragona riporta la sua costruzione al 1614. In ogni caso notizie storiche attribuiscono tale edificazione a Giandomenico Gagini, padre di Antonio Gagini, in quel periodo a Piazza Armerina per un sopralluogo alla fabbrica della Cattedrale. L'edificio nei secoli successivi fu oggetto di diversi riadattementi e nel XVIII sec. fu sede dei vescovi di Siracusa durante le loro visite pastorali, e dal 1817 al 1867 fu sede dei primi vescovi della Diocesi di Piazza Armerina, anche se in realtà l'unico ad abitarvi fu il Vescovo Mons. Palermo, tra il 1887 ed il 1896. Dopo la sede vescovile venne trasferita nell'antico convento dei frati Domenicani. Il Palazzo per alcuni periodi venne abbandonato, poi adibito a scuola (tra gli anni Trenta ed i Cinquanta), ed infine, nel Novecento, venne restaurato ed utilizzato come Museo Diocesano. Oggi si presenta come una delle più belle ed eleganti costruzioni della città.
L'asse verticale che si trova al centro della facciata è tipicamente barocco, con l'arco che sovrasta il portale riccamente decorato con fini ornamenti. Sotto il balcone centrale è possibile ammirare lo stemma araldico in cui sono raffigurati un'aquila e il volto di un puttino. L'ingressso del cortile è coperto da una volta a botte ed è pavimentato con pietra arenaria. Dal cortile a cielo aperto si accede ai locali che un tempo ospitavano le cucine, dalle quali tramite una scala in legno si accedeva all'ammezzato adibito a dispensa e le stalle.