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U Signiruzzu Asciatu - Ventimiglia
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::U Signiruzzu Asciatu a Ventimiglia di Sicilia » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



U Signiruzzu Asciatu - Ventimiglia

U Signiruzzu Asciatu - Ventimiglia




Sugli inizi del 1852 ignoti ladri, penetrati nella chiesa parrocchiale, forzarono il tabernacolo dell’altare asportandone le due pissidi ivi custodite. La sconcertante scoperta colpì l’opinione pubblica soprattutto perché non furono risparmiate, come in analogo precedente furto, le stesse Sacre Particole. Il fatto ebbe grande risonanza nell’ambiente e s’ebbero varie pratiche per riparare il sacrilego gesto e implorare il ritrovamento delle Sacre Specie. Subito dopo la Pasqua dello stesso anno, con queste particolari intenzioni fu tenuta una straordinaria Sacra Missione.
Tanti dei nostri vecchi ricordavano fino a pochi decenni addietro e ne parlavano in modo suggestivo. La Missione, tenuta dai “Santi Patruzzi” fu seguita con interesse non comune sia per i fatti che diedero occasione alla Missione, sia per la virtù di quanti la predicarono. La Missione fu conclusa la mattina della prima domenica di Maggio, in un clima di autentico risveglio di vita cristiana, ma contrassegnato da un certo disappunto per il mancato ritrovamento delle Sacre Particole, che faceva contrasto alla fiduciosa attesa.
Nel pomeriggio della stessa domenica i missionari vennero accompagnati da un buon numero di volontari, a dorso di mulo, fino a Mezzojuso dove andavano ad iniziare altra predicazione. Arrivati a Mezzojuso, uno dei Padri, apprezzato come il più pio, ringraziò sentitamente anche a nome degli altri, gli accompagnatori e lì esortò a riprendere subito la via del ritorno a Ventimiglia e preannunziò che avrebbero avuto una grande gioia. Con l’animo aperto alla più grande fiducia, gli accompagnatori si congedarono e si rimisero in viaggio per Ventimiglia.
Quando, nel tardo pomeriggio giunsero in vista del paese li raggiunse l’eco del suono festoso di tutte le campane.
Che cosa poteva essere?
In circostanze del tutto imprevedibili, si era verificato il tanto auspicato ritrovamento delle Sacre Particole rubate. Il paese era in grande festoso trambusto, tutti erano in movimento verso una vicina campagna, balzata impensatamente al centro dell’attenzione.
Si racconta che un capretta , dopo essersi allontanata dal gruppo con cui pascolava, si fosse inginocchiata davanti ad un cumulo di pietre, fissandole , quasi in atto di preghiera. Il pastore che l’aveva seguita, insospettito , cominciò a togliere le pietre e ad un tratto vi notò un fazzoletto che avvolgeva le Sacre Particole. Scese in paese ed avvertì tutti del ritrovamento e con il parroco , in processione, si recarono sul luogo.



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