"...Eravi ancora un altro tempio consacrato a Minerva, ed era ornatissimo e bellissimo, in cima del quale era posto lo scudo di Minerva gettato di ramee tutto indorato, il quale era tanto grande ch'egli era veduto da' naviganti che erano in alto mare..."
Tommaso Fazello
Il-tempio-di-Athena -Cattedrale-di-Siracusa
Piazza Duomo
Il tempio diAthena, di ordine dorico fu eretto nel V secolo a.C. dal tiranno Gelonein seguito alla vittoria contro i Cartaginesinella battagliadi Imera. L'Athenaionera esastilo (sei colonne in facciata) periptero (le colonne circondavano la cella su tutti e quattro i lati), con 14 colonne sui lati lunghi.
Secondo Ateneo il frontone recava il grande scudo della dea in bronzo dorato. Da Cicerone, che elenca gli ornamenti depretati da Verre, sappiamo che aveva decorazioni in avorio, borchie d'oro sulla porta e una serie di tavole dipinte che raffiguravano un combattimento di cavalleria tra Agatocle e i Cartaginesi e 27 ritratti dei tiranni della città.
Il tempio era stato preceduto da un luogo di culto risalente all'VIII secolo a.C., con un altare portato alla luce negli scavi dell'inizio del XX secolo, e da un primo tempio della metà del VI secolo a.C..
Sia la pianta che l' alzato erano di tipo canonico, con la contrazione degli ultimi intercolunni laterali. Le colonne avevano un leggero rigonfiamento nella parte centrale (entasis) e 20 scanalature, mentre gli echini dei capitelli erano leggermente schiacciati (quest'ultimo è un elemento che permette di datare gli anni della costruzione). La cella, libera da sostegni intemi, si concludeva con l'opistodomo, un ambiente posteriore alla cella. I gocciolatoi, da cui defluiva l'acqua piovana, avevano la forma di protomi leonine (decorazione a forma di testa di animale), valorizzando la plastica ferocia, mentre lo scudo dorato del frontone est (via Roma) rappresentava il punto di riferimento per i marinai che arrivavano o partivano da Siracusa.
La trasformazione del tempio in chiesa cristiana vide gli intercolunni del peristilio dei due fianchi nord e sud chiusi da una cinta muraria di un metro di spessore (le colonne doriche avevano circa due metri di diametro).
Attualmente resta visibile, la struttura del colonnato, soprattutto sul lato nord, lungo via Minerva. e lo stilobate sul quale esse poggiavano, in calcare locale, mentre altri resti (tegole in marmo e gocciolatoi a forma di testa di leone) sono conservati nel Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi. Il versante sud si apre invece su alcune cappelle laterali di varie epoche, che confinano col palazzo arcivescovile. All'interno dell'attuale duomo sono altresì ben visibili 9 colonne del lato destro del periptero e le due antistanti la cella. Nei muri della cella si tagliarono per ciascun lato otto grandi archi a pieno centro, sorretti da pilastri squadrati, cercando di non compromettere la statica dell'edificio. La cella fu elevata in altezza per permettere di ricevere la luce esterna dalla parte superiore. Le navate laterali rimasero basse con un soffitto in muratura, mentre la sopraelevazione della navata centrale fu chiusa da un soffitto ligneo. Il portico posteriore venne lasciato ed utilizzato come nartece da parte dei catecumeni. Dopo aver modificato l'orientamento dell'edificio, ponendo l'ingresso della chiesa ad ovest, anziché ad est come nel tempio, sul lato opposto all'entrata, all'estremità di ciascuna navata, vennero elevate tre absidi semicircolari che in periodo normanno vennero decorate con mosaici.