Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
San leonardo - Adrano
L'origine della Chiesa, per mancanza di scritture del secolo XV, è incerta. Si asserisce infatti che gli archivi delle scritture antiche sino al secolo XV furono incendiate. Essa è posta alla confluenza tra le vie Regina Elena e la via San Filippo sulla piazza omonima.
Le prime notizie che si hanno riguardo alla Chiesa risalgono a quando un gruppo di genti spagnole, al seguito dei signori di Castiglia, fondò una comunità religiosa "EXTA OPPIDUM" dedicata a San Leonardo, protettore dei pellegrini.
Successivamente, contribuirono all'edificazione di una Cappella dedicata alla Madonna della Provvidenza, le Famiglie Ciancio e Spitaleri.
Nel 1655 il Vescovo Marco Antonio Gussio, trovandosi in visita pastorale, la istituì Chiesa Filiale e Sacramentale, mediante decreto del 30-3-1656. In quel periodo la Chiesa era governata dai Rettori della "Confraternita della Provvidenza"; si distinsero in quest'opera i sigg. Notar Francesco Luccania e Geronimo Farinato, che furono detti Rettori e fondatori; il venerabile Don Francesco Musco era il vicario Foraneo della Chiesa.
Il 10 gennaio 1672 la Confraternita ottenne la licenza di costruire il cimitero dal governatore della Chiesa Don Mercurio Di Primo, che ricevette anche, a vantaggio della Chiesa, l'elemosina di dieci salme di calce "AD EFFECTUM FABRICANDI ECCLESIAM SANCTI LEONARDI". Intorno alla metà del '600 nella Chiesa i confrati detti "Beati Paoli", facevano gli esercizi spirituali secondo l'insegnamento di Sant'Ignazio da Lojola.
Verso la fine del '700 nella Chiesa di San Leonardo furono trasferiti le rendite ed il culto della "Chiesa di Santa Maria dello spasimo" (ora inesistente).
Nel secolo XIX, per opera del ceto borghese, cioè dei ricchi contadini, fu fondata la "Confraternita si San Leonardo", poi unificatasi alla precedente.
Fino al secolo XVI la Chiesa era una semplice cappelletta, ma nei primi del XVII fu interamente ricostruita ed ingrandita; essa si presenta ad un'unica navata voltata a botte con lunette in corrispondenza delle sei finestre laterali, tre per parte, con semi-cupola nell'abside; trovasi pure una cappella sul lato destro della Chiesa ed un piccolo campanile.
La presenza di ammorsature visibili all'esterno, fa pensare che la struttura della Chiesa non sia sta completata, e che la stessa dovesse essere a croce latina.
Gli altari presenti, realizzati in marmo policromo, sono di poco pregio. All'interno della Cappella della Provvidenza vi è l'opera di maggiore pregio di tutta la Chiesa: il quadro di "S. Cristoforo" con il Bambino in braccio, datato 1667.
Di particolare pregio, invece è l'altare centrale realizzato con la base di marmo policromo, con la parte superiore in intonato colorato, con paraste laterali e un timpano triangolare, al centro è contenuto un dipinto raffigurante il Cristo Crocifisso, con croce in legno e figura in gesso; e due statue in legno ai lati che raffigurano la Madonna Addolorata e San Giovanni.
I pochi stucchi presenti risalgono al '700 e sono di un certo Platania.
Durante la realizzazione di alcuni lavori di restauro, sono state riscontrate tracce di intonaco probabilmente risalenti al '500, quindi all'epoca della costruzione della Cappella della Confraternita.
L'acquasantiera, che si trova all'ingresso destro della Chiesa, proviene dalla famiglia Ciancio, e vi è raffigurato uno stemma della famiglia e l'effige di Santa Lucia, con una scritta sul bordo: "SUOR AMELIA CIANCIO ABBADESSA".
Si svolge nella Parrocchia la solennità della Madonna della Provvidenza, nel mesi di settembre.