"E dove non è vino non è amore né alcun altro diletto hanno i mortali."
Eschilo
La Strada del Vino della Val di Noto
Il particolare clima, grande amico dell'agricoltura isolana, favorisce il maturare di prodotti e vini di indiscussa qualità per i quali la Sicilia ha detenuto e detiene tutt'ora in Italia il primato assoluto per estenzione a colture biologiche.
La Strada del Vino della Val di Noto comprende una trentina di aziende vitivinicole tra le quali il Consorzio dei vini DOC Eloro, il Moscato di Noto e il Moscato di Siracusa e il Nero d'Avola, più numerosi operatori del comparto turistico, in ambito ricettività e ristorazione, soggetti di varia natura, istituzionali e commerciali, tutti coinvolti nella promozione delle grandi risorse del territorio della Sicilia sud Orientale. Prevede un percorso stradale segnalato con cartellonistica specifica al fine di indirizzare il turista alla scoperta delle straordinarie risorse che questo territorio offre a chi lo visita. Il risultato è un anello enoturistico che si fonde con le testimonianze archeologiche di quella zona che un tempo fu tra le più ricche e potenti della Magna Grecia, conle bellezze naturalistiche delle riserve di Vendicari e della Valle del fiume Anapo,meritevoli di essere visitate in bici o a cavallo, e quelle balneari delle spiagge che corrono verso Capo Passero. Un connubio di natura e storia, in cui si alternano spiagge di sabbia candida, grotte come quella di Calafarina a Pachino, e precisamente a Marzamemi (dall'arabo Marsaal-haman o "porto delle colombe" ), da dove partivano numerose spedizioni di vino e dove sono state rinvenute tracce di insediamenti preistorici risalenti all'età dei metalli), fertili pianure e colline, necropoli greche di indiscusso fascino come quella di Pantalica, la più grande d'Europa, un alveare di cinquemila tombe distribuite su una superfice di ottanta ettari per circa dodici chilometri lungo la Valle del fiume Anapo; interessanti zone archeologiche come Palazzo Acreide con il teatro ellenistico-romano; le antichissime cave di pietra detta Latomia e i cosiddetti Santori, le sculture rupestri risalenti al III Secolo a.c. - cosiccome le più significative testimonianze del Barocco siciliano a Noto.
Un vero e proprio museo a cielo aperto! In questo panorama di ricchezze, è la vigna,dunque, ad unire la rete dei percorsi dall'interno della provincia siracusana fino alla costa, toccando, oltre al capoluogo aretuseo, i sei comuni di Avola, Noto, Pachino, Portapalo, Palazzolo, Rosolini e Ispica,nel ragusano. Il "Nero d'Avola", il "Moscato di Noto" e il "Moscato di Siracusa" sono la punta di diamante di un formidabile paniere gastronomico composto da prodotti di primissima qualità quali: il pomodoro IGP Pachino, il melone e l'ortofrutta pechinese, la Mandorla di Avola, il limone femminello di Siracusa, il carciofo violetto e la carota IGPdi Ispica, l'olio extravergine DOP Monti Iblei.