Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Terme della Rotonda - Catania
Via della Mecca
Ubicato a nord del Teatro romano, l’edificio, noto come Terme della Rotonda, ha oggi ingresso sulla stretta omonima via che sale verso la parte alta della collina, acropoli della città antica.
Gli scavi, determinati subito dopo il secondo conflitto mondiale dalla necessità di intervenire nell’edificio gravemente danneggiato dai bombardamenti aerei, furono diretti da Guido Libertini che individuò al di sotto dei livelli pavimentali, strutture di età tardo ellenistica, intese come pertinenti ad un più antico edificio termale e un rimaneggiamento di età imperiale e tardo imperiale.
Sono ancora visibili, infatti, i canali per l'adduzione delle acque e per lo scarico così come un calidarium, ambiente presente nelle terme romane che veniva riscaldato come una sauna ed un frigidarium, stanza adiacente al calidarium in cui veniva creato un raffreddamento artificiale.
Le terme avevano base circolare ed erano sormontate da una copertura a forma di cupola che poggiava sulle spesse mura. Nello spessore delle mura sono inserite otto vasche di marmo che costituivano una parte delle terme.
Secondo recenti studi archeologici condotti durante la campagna di scavo del 2004-2008 atta ad un intervento di valorizzazione e pubblica fruizione del complesso archeologico, la struttura risalirebbe nel suo primitivo impianto al I-II secolo d.C., conobbe una fase di monumentalizzazione in epoca tardo imperiale (intorno al III secolo d.C.) durante una fase di notevole arricchimento della città di Catania per poi conoscere una fase di abbandono tra la fine del VI e gli inizi del VII secolo d.C.
L'edificio termale, rimasto inattivo per quasi due secoli e ormai in pesante stato di distruzione e di degrado, divenne sede di una chiesa nel periodo bizantino che sfruttò le pareti ancora integre per gli scopi liturgici.
Come dice lo storico Vito Maria Amico, la chiesa ricavata e consacrata alla Madonna Assunta, venne orientata in senso nord-sud e si utilizzarono i materiali recuperati dalle rovine per la sua costruzione. Qui, addossata alla chiesa e ricavata nelle rovine interrate delle terme, sorse un'ampia area cimiteriale, intensamente utilizzata tra i secoli XII e XIII e attiva ancora fino al XVI secolo.
Al periodo medievale risale il cambio di orientamento (dal senso nord-sud al senso est-ovest), l'apertura dell'ingresso con portale ad ogiva aperta sul fianco settentrionale e la realizzazione di un'abside ad esso contrapposto.
La chiesa venne quindi adeguata a cappella funebre per figure alto-borghesi, forse cappella cavalleresca della guardia di Federico II. L'orientamento tornò ad essere nel senso nord-sud nel Cinquecento, con la realizzazione di un nuovo ingresso (la porta del lato sud) con portale rinascimentale.
La singolare struttura architettonica, una grande cupola sorretta da possenti contrafforti posta su un ambiente quadrato, fece sorgere l'appellativo di Rotonda al complesso ecclesiastico, spesso indicato col toponimo de La Rotonda nelle planimetrie Cinque e Secentesche.
Dell’antico edificio termale rimane oggi una sala a pianta circolare inscritta in un quadrato, movimentata all’interno da esedre, coperta da una grande cupola. L’adattamento dell’edificio a chiesa cristiana è identificabile nei resti del pavimento posto alla stessa quota delle due nuove porte, nell’adattamento di una delle esedre in altare maggiore e delle due laterali in cappelle.
Sono tuttora visibili sulle loro pareti tracce di dipinti, mentre sulle pareti che guardano il centro della sala sono ancora in posto porzioni degli affreschi di età barocca che, in parte danneggiati dai bombardamenti, furono rimossi per mettere in luce la muratura antica.
Nella tradizione locale e nei primi studi moderni su Catania (sin dal Fazello) si ha menzione della Rotonda, ritenuto il più antico tempio di culto a Catania, ritenuto un Pantheon pagano convertito in luogo di culto cristiano. Tracce di affreschi nelle pareti con figure di santi testimoniano la differente destinazione di questo edificio, come quelli rappresentanti S. Gregorio il Taumaturgo e la Madonna con Gesù Bambino. Le 2 nicchie che contenevano le vasche furono convertite in cappelle.
Per primo il Principe di Biscari riconobbe nel monumento un edificio termale di epoca imperiale romana ed in tale opinione fu seguito dai numerosi viaggiatori che lo descrissero, come J. Houel, e dagli studiosi che successivamente se ne occuparono. La corretta identificazione non fece tuttavia diminuire l'interesse per questo edificio e ancora nel Settecento viene ricordato come l'antico Pantheon catanese, ritenuto precedente persino alla struttura romana.
Esso fu tra i pochi edifici cittadini a non essere distrutti dal catastrofico terremoto che rase al suolo la città nel 1693.
Il bombardamento del 1943 devastò la vicina chiesa di Santa Maria La Cava risalente al Settecento e rovinò pesantemente la struttura. Tra gli anni quaranta e cinquanta si operò quindi una serie di lavori di consolidamento delle strutture.
La direzione dei lavori fu affidata a Guido Libertini il quale tuttavia non risparmiò le strutture ecclesiastiche, né alcuni preziosi affreschi, per mettere in luce le strutture romane.
Libertini suggerì la seguente cronologia:
- un livello ellenistico-romano con resti delle sue costruzioni termali, oggi meglio identificato con le strutture di I secolo;
- un rimaneggiamento di età imperiale che diede all’ambiente la forma circolare del calidarium, in realtà la struttura circolare risale all'epoca bizantina;
- un altro rimaneggiamento di età romana più tarda;
- il pavimento bizantino;
- alcune trasformazioni di età medievale;
- la sistemazione più recente che risale al XVII o al XVIII secolo.
- Nell'opera di sbancamento venne abbattuta anche una monumentale tomba cavalleresca che faceva da altare durante il XIII secolo e, sulla base dei resti superstiti ospitati presso il Castello Ursino, si deve identificare quale sepolcro di un cavaliere membro della guardia personale di Federico II.
Legati alla fase cristiana sono due affreschi appena visibili sulle pareti: uno rappresenta, probabilmente, 5. Gregorio il Taumaturgo e l’altro la Madonna con il Figlio Gesù.
Il 23 febbraio 1997 lo studioso Francesco Giordano vi portò in visita una delegazione religiosa composta dall'esarca della Chiesa Cristiana Ortodossa d'Italia il metropolita Ghennadio, l'ex console greco in Catania Mefalopulos e il presidente dell'Associazione Siculo-Romena Lo Meo.
Nell'arco di quattro anni dal 2004 al 2008 l'edificio e l'area ad esso orbitante furono interessati da un nuovo ciclo di scavi atti alla preservazione, allo studio e alla fruizione della struttura.
In questa campagna di scavo si rinvenne una gran quantità di tombe, si poterono identificare con certezza nove ambienti termali e ipotizzarne molti altri che si estendono al di sotto delle vicine Via Rotonda e Via La Mecca, venne messa in luce l'abside di età sveva e si misero in luce diversi affreschi precedentemente coperti da un anonimo intonaco monocromo.
Lo studio, oltre a rivelare le diverse fasi di vita dell'edificio, ha anche permesso il riconoscimento del ciclo di pitture che decoravano gli interni della chiesa, riconducendo a datazioni più corrette quelle più antiche. Terme della rotonda Catania Via della Rotonda. T 095-7472264. Visite: apertura tutti i giorni escluso il lunedì dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14,30 alle 19,00 (ultimo ingresso 18,30).
Ingresso gratuito.