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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Area Archeologica Bagni Greci di Gela

Area Archeologica Bagni Greci di Gela




I Bagni greci di Gela sono degli stabilimenti termali di epoca ellenistica venuti alla luce nel 1957, in prossimità dell' Ospizio di Mendicità, poco a sud del moderno ospedale cittadino, nell’area compresa tra Via Palazzi, Via Scavone e Via Nuova.
Come per tutto il resto della città i Bagni furono demoliti nel 282 a.C., a seguito della conquista da parte del tiranno agrigentino Finzia. Il complesso consta di due ambienti, in origine separati da un muro di mattoni di argilla cruda probabilmente intonacato, coperti da un tetto di tegole di terracotta, seguendo una tecnica edilizia molto diffusa in città sin dalle origini (vedi ad esempio l'area archeologica di Bosco Littorio).
Ambiente 1
Il primo dei due ambienti (situato a nord-ovest) è caratterizzato da due gruppi di vasche disposte radialmente intorno ad uno spazio centrale e collegate ad un condotto di scarico. Attorno alle vasche del settore nord correva un muro di pietrame al quale esse si addossavano; all’esterno, a ovest, un altro muro con andamento trapezoidale costruito in un secondo momento, forse per ampliare l’ambiente; esso è formato da pietre.
Il primo di questi due gruppi ne contava 14, di cui oggi ne sono andate perdute due soltanto, disposte a ferro di cavallo e realizzate sul tipo greco a sedile attorno ad un pavimento di lastre quadrate di terracotta; avevano inferiormente una concavità emisferica destinata a poggiarvi i piedi o a raccogliere facilmente l'acqua per svuotare la vasca dato che, non avendo foro di scarico, dovevano essere vuotate a mano.
Le vasche delle file rettilinee sono costruite con conglomerato cementizio formato prevalentemente da frammenti fittili e detriti in arenaria e ricoperte da intonaco bianco, mentre in alcuni casi (le vasche del tratto occidentale) sono interamente in terracotta e portatili (forse appartenenti allo stesso periodo del pavimento e come questo appartenenti al periodo più antico).
Il secondo gruppo è costituito da 22 vasche disposte a cerchio attorno ad un pavimento in conglomerato, ma sono tutte mancanti della metà superiore, forse perchè mai completate.
Ambiente 2
Il secondo ambiente (ad est) , invece, era costituito da un complesso sistema di riscaldamento sotterraneo, un vero e proprio ipocausto con cameretta a due corridoi sotterranei in cui avveniva la combustione e da un vano superiore il cui pavimento doveva appoggiarsi sulle pareti dei corridoi sottostanti creando così una vera e propria sauna o "cella ad ipocaustum".
Il confronto strutturale ed il materiale rinvenuto (unguentari; anfore italiche e puniche; monete di epoca Timoleontea di conio siracusano (Trias: D/Testa di Athena con elmo corinzo; R/Ippocampo), di Gela (D/Testa di Zeus; T/ Testa di Demetra di tre quarti); geloo; siculo-punico(D/Testa di Persefone - Tanit; R/ Cavallo e palma), convergono a datare l’ impianto termale di Gela nel IV-III secolo a.C..
Il sito rappresenta l’unico complesso del genere in Sicilia e trova confronti con analoghi impianti greci di Delfi, di Olimpia, di Colofone, di Gortys, pur essi databili tra il IV e III sec. a.C.
La struttura subì numerosi interventi: la realizzazione delle vasche a conglomerato nel primo gruppo di vasche del primo ambiente; la creazione del secondo gruppo di vasche del primo ambiente; la realizzazione del secondo ambiente; il rafforzamento a nord-ovest dell'ambiente 1 con mura in pietrame, per poi essere distrutta da un incendio intorno al 282 a.C. forse in concomitanza con la distruzione della città.

Indirizzo : Via Europa
Provincia : Caltanissetta  Comune : Gela 
Tel. : 0933 912626
Orari ingresso : Tutti i giorni dalle 9,00 a un'ora prima del tramonto, ultimo Lunedì del mese chiuso
Biglietto singolo intero : Ingresso libero.



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