Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
San Giacomo
Adagiata su un piccolo promontorio in prossimità del greto del torrente, proprio sotto il Ponte Guerrieri, la piccola Chiesa di San Giacomo fuori le mura guarda verso la città e la fiumara quasi impaurita da uno dei ponti più alti d’Europa che la sovrasta. Anticamente era un piccolo santuario. La struttura edilizia è molto semplice e consta di due spazi: il primo con una piccola abside e un altro, molto probabilmente aggiunto in epoca successiva, con i resti di un altare.
L’abside contiene un interessante affresco con una Deposizione che si può far risalire alla seconda metà del Quattrocento: Maria si trova al centro, Cristo, deposto dalla croce è sul suo grembo in posizione diagonale, a sinistra si trova San Giovanni, a destra una delle pie donne; due personaggi alle estremità della composizione hanno abito e copricapo rinascimentale, i drappeggi possiedono caratteri bizantini. La cornice dipinta a scacchi è simile a quella della cappella gotica della Chiesa del Carmine di Modica.
I raccordi con la Spagna di questa piccola architettura sono possibili per due ordini di motivi: per la collocazione ai piedi della collina di Monserrato (Montserrat); per il riferimento al santuario di San Giacomo de Compostela e al pellegrinaggio ad esso connesso: in dialetto modicano “u iuolu ri San Iabbucu” indica il lungo viottolo e itinerario di pellegrinaggio che, dal centro abitato, raggiungeva, fino ad alcuni anni fa, la chiesetta.